Pace del Mela, dopo più di vent’anni ecco il Pontile di Giammoro - QdS

Pace del Mela, dopo più di vent’anni ecco il Pontile di Giammoro

Lina Bruno

Pace del Mela, dopo più di vent’anni ecco il Pontile di Giammoro

venerdì 26 Marzo 2021

Quella che si spera possa essere la fine di un iter durato molto più a lungo del previsto, è stata sancita dalla posa dell’ultimo palo a mare. Ora si spera in una rinascita economica per l’area del Mela

PACE DEL MELA (ME) – Dopo la posa dell’ultimo palo a mare, vede finalmente la luce un’opera attesa da oltre vent’anni. “Il Pontile di Giammoro – ha detto Ivan Tripodi segretario della Uil di Messina – se le previsioni sono confermate, a settembre sarà fruibile e potrà rappresentare un’importante infrastruttura al servizio del territorio”.

L’ultima previsione che era stata fatta sulla consegna dell’opera da 23 milioni di euro, realizzata dalla Ricciardello costruzioni, parlava dell’estate 2020, ma come sappiamo lo scorso anno la pandemia ha bloccato tutto e anche i lavori a Giammoro, nel comune di Pace del Mela, hanno avuto un rallentamento.

Adesso – ha aggiunto Pasqualino Rizzo, segretario della Uil metalmeccanici – bisogna prevedere le necessarie opere supplementari che consentano l’utilizzo del pontile da parte delle tante aziende che insistono nella vasta area industriale del Mela, realtà che rappresentano un forte polmone occupazionale. Intanto, la realizzazione delle gru elettriche che sono indispensabili per consentire un concreto utilizzo dell’infrastruttura da parte della Duferco, importante azienda siderurgica che occupa circa 180 lavoratori, sita a poche centinaia di metri dal pontile. Si tratta di opere coerenti con la ratio storica del pontile. L’idea di costruire l’attracco di Giammoro nacque quasi tre decenni fa come opera a supporto proprio dell’acciaieria”.

L’iter di realizzazione è stato ostacolato dalla solita burocrazia, con contenziosi dopo le gare, assegnazioni dei lavori e sospensioni, controversie sulle competenze, insomma una storia simile a quella di tante altre opere pubbliche per le quali non basta avere i finanziamenti per vederle realizzate in tempi brevi. Uno stop ci fu anche nel 2018, a pochi giorni dall’avvio del cantiere per la presenza di cavi elettrici e telefonici che dovevano essere eliminati prima di entrare a regime con l’attività e poi nel 2019 un altro fermo per problemi tecnici sui lavori in mare. Insomma, siamo ormai oltre quei 570 giorni inizialmente programmati per l’ultimazione dell’opera, un tempo irrisorio se paragonato ai decenni che sono trascorsi dalla sua progettazione.

“Diamo pubblicamente atto – ha sottolineato Tripodi – al lavoro svolto dal presidente dell’Autorità di Sistema portuale dello Stretto Mario Mega, il quale ha dato una forte sterzata operativa che ha consentito un’accelerazione nei lavori. Contestualmente, siamo assolutamente convinti che il pontile di Giammoro, come del resto era nelle idee progettuali alla base della sua programmazione, dovrà essere uno strumento finalizzato, nei fatti, a sostenere l’economia e il mondo del lavoro”.

La nuova infrastruttura dovrebbe spingere i vertici della Dufendorfin-Ducor a fare investimenti, oltre che nel sito bresciano, anche nell’impianto di Giammoro, dove invece in questi anni si è ricorso spesso alla cassa integrazione. Il ruolo strategico del pontile nella facilitazione dei collegamenti, con la previsione di un abbattimento dei costi di trasporto a beneficio degli investimenti, è ormai assodato. Vantaggi sono previsti anche per le altre aziende dell’ex Asi e dell’intero comprensorio che conta anche sulla logistica, con la presenza di piattaforme al servizio della grande distribuzione.

“Potrebbe essere – ha commentato Andrea Trio, assessore ai Lavori pubblici di Pace del Mela – un volano economico per tutto l’hinterland, da Milazzo a Villafranca. Un’area industriale ferma nelle sue potenzialità di sviluppo, dove negli ultimi anni non ci sono stati investimenti. Per rendere il tutto funzionale, però, serve rafforzare le infrastrutture di collegamento con i comuni vicini, con la rete autostradale, con il porto di Milazzo. Non si sta ancora lavorando su infrastrutture di supporto l’unica attività che si sta facendo è la riqualificazione della strada industriale, un progetto di alcuni anni fa che sta trovando compimento adesso. L’area industriale dove ricadono le arterie di collegamento è dell’ex Irsap ma sta passando nelle competenze comunali, la strada di collegamento veloce abbraccia più comuni, serve quindi una sinergia tra Enti”.

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