Palermo: convegno sulle cure palliative pediatriche

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Palermo: convegno sulle cure palliative pediatriche

Redazione  |
sabato 11 Novembre 2023

Solo 13 regioni in tutta Italia hanno attivato le reti per le cure palliative pediatriche e solo 8 sono gli hospice pediatrici.

Solo 13 regioni in tutta Italia hanno attivato le reti per le cure palliative pediatriche, ben 7 dunque ne sono mancanti, e solo 8 sono gli hospice pediatrici a livello nazionale. C’è carenza di personale, carenza di formazione, carenza di risorse. I dati sono estrapolati da uno studio del 2022 e attenzionati nel corso di un convegno organizzato dalla Samot e dal Garante dei diritti per l’infanzia e l’adolescenza del Comune di Palermo. “Cure palliative pediatriche: un diritto da garantire” è stato il titolo dell’incontro moderato dal presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, Roberto Gueli, e tenutosi presso la sala Onu del Teatro Massimo di Palermo.

Sviluppo delle cure palliative pediatriche

A presentare i dati sopracitati Franca Benini, responsabile del Centro regionale Veneto di Terapia del Dolore e Cure Palliative Pediatriche, che ha scattato una fotografia dello sviluppo delle cure palliative pediatriche in Italia. Un dibattito “di politica sanitaria, di particolare attualità e di generale interesse sia a livello nazionale che sul piano europeo”, ha sottolineato nel suo intervento il sindaco, Roberto Lagalla, dando al contempo la disponibilità da parte del Comune di Palermo non solo all’individuazione di una struttura ma anche all’erogazione dei fondi necessari per la ristrutturazione. “Non è più tempo di tavoli tecnici, – ha concluso – le evidenze ci spingono a decidere. È urgente un hospice pediatrico per alleviare le famiglie”. A dare man forte a questa intenzione anche l’intervento del dirigente generale del Dipartimento Pianificazione Strategica dell’assessorato alla Salute, Salvatore Iacolino, confermando dal canto suo la volontà dell’amministrazione regionale affinché la Sicilia occidentale, come già è stato realizzato a Catania per la Sicilia orientale, disponga di un hospice pediatrico: “Un milione di euro è già disponibile, – ha detto – gli altri fondi necessari all’erogazione e alla garanzia del servizio verranno assegnati senza particolari difficoltà”.

Gruppo per individuare soluzione

Presente, attraverso un saluto telefonico, anche l’assessore regionale alla salute Giovanna Volo: “Già dalla prossima settimana – ha assicurato – verrà formato il gruppo con competenze eterogenee che si occuperà di affrontare le esigenze e le difficoltà del settore per porre una soluzione nel tempo più breve possibile”. Del resto occorre lavorare tanto sul piano culturale e formativo, basti pensare che “l’università di Palermo non ha ancora attivato l’insegnamento obbligatorio di cure palliative nel corso di laurea in medicina. È un obbligo di legge che non viene incomprensibilmente rispettato. Occorre porre rimedio”, ha sottolineato Giorgio Trizzino, fondatore della Samot. Accanto alla creazione di hospice pediatrici occorre lo sviluppo dell’assistenza domiciliare la quale occupa ben il 90% delle attività, integrata con i servizi delle reti ospedalieri territoriali. La Samot, che oggi compie ben 36 anni dalla sua fondazione, negli ultimi anni ha riempito l’assenza di una rete di cure palliative pediatriche con equipe altamente specializzate, che garantiscono a tanti bambini siciliani affetti da malattie inguaribili, una qualità di vita migliore. La Garante dei diritti per l’infanzia e l’adolescenza del Comune di Palermo, Giovanna Perricone, ha puntato l’accento sull’aspetto psicologico: “è importante sostenere i bambini che si trovano in queste condizioni, a causa di malattie inguaribili, dal punto di vista non solo clinico ma anche psicologico. Ne sono ben consapevole essendo una psicologa in ambito pediatrico. Vigilerò perciò affinché questa rete di cure palliative pediatriche che abbraccia vari settori e varie competenze sia attivata al più presto nel nome del ben-essere dei bambini”. “Volevamo porre l’attenzione su questo tema e ci siamo riusciti. – conclude Trizzino – Ora bisogna mettere in atto quanto si è detto nel più breve tempo possibile a beneficio dei nostri bambini”.

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