Palermo, gettoni più ricchi per Consiglio e Circoscrizioni - QdS

Palermo, gettoni più ricchi per Consiglio e Circoscrizioni

Gaspare Ingargiola

Palermo, gettoni più ricchi per Consiglio e Circoscrizioni

giovedì 14 Settembre 2023

Una delibera approvata da Sala Martorana ha dato il via libera all’aumento sulla scia di quanto già avvenuto per sindaco e assessori. Cifre anche raddoppiate, con buona pace dell’austerità

PALERMO – Il raddoppio delle indennità di sindaci e assessori verrà esteso anche ai gettoni di presenza per i consiglieri comunali e di circoscrizione. A stabilirlo una delibera di Sala Martorana.

Per gli altri amministratori di Palazzo delle Aquile (sindaco, vicesindaco, assessori e presidente del Consiglio) l’aumento del 100% degli emolumenti era già realtà dall’1 settembre grazie a una norma regionale che ha equiparato l’indennità di funzione dei sindaci metropolitani e dei sindaci dei Comuni nelle regioni a statuto ordinario al trattamento economico dei presidenti delle Regioni e adeguato le indennità di vice sindaco e assessori a quelle del sindaco. Lo stipendio del sindaco è balzato da 7.018 euro a 13.800 (+6.781), quello del vicesindaco da 5.263 a 10.350 (+5.086) mentre le indennità degli assessori e del presidente del Consiglio sono passate da 4.562 a 8.970 euro (+4.407).

Il primo cittadino del capoluogo riceverà in totale 179.400 euro all’anno (comprensivi della quota di fine mandato), il suo vice 124.200, per la Giunta nel suo complesso servirà uno stanziamento di 1,07 milioni e per il presidente di Sala Martorana 107.640 euro, per un totale di quasi un milione e mezzo in più all’anno.

Ebbene, dopo la norma su sindaci e Giunta, un emendamento al Collegato Bis alla Finanziaria regionale ha previsto un ritocco all’insù anche per i consiglieri comunali e circoscrizionali, equiparati ai colleghi del resto della Penisola. Per formalizzare l’aumento serviva un ultimo passaggio amministrativo, messo nero su bianco dalla delibera di Sala Martorana. L’atto è stato votato quasi all’unanimità: 30 voti favorevoli su 34 presenti in poco più di un’ora di dibattito, con le sole astensioni di Concetta Amella e Antonino Randazzo del Movimento 5 stelle, di Alberto Mangano di Progetto Palermo e del presidente Giulio Tantillo.

E veniamo alle cifre: il gettone di presenza dei consiglieri comunali passa da 97,61 a 191,92 euro (per calcolare la cifra esatta è stato necessario un emendamento correttivo); il tetto massimo mensile che ogni consigliere può percepire sarà pari a 4.140 euro; l’importo dell’indennità di funzione dei presidenti di Circoscrizione sarà di 3.588 euro (pari al 40% dell’indennità degli assessori); il tetto massimo mensile che ogni consigliere di Circoscrizione può percepire non potrà superare il 50% dell’indennità di funzione dei presidenti, ovvero 1.794 euro; l’importo del gettone di presenza del consigliere di Circoscrizione sarà pari al 50% del gettone di presenza di quello attribuito ai consiglieri comunali, ossia 95,96 euro (anche in questo caso la cifra è stata corretta con un subemendamento).

Una delibera che di certo non incontrerà il favore popolare, come ha provato a sintetizzare il segretario cittadino di Rifondazione comunista Ramon La Torre: “La politica non abita più al palazzo. La questione sull’aumento del gettone di presenza è stata trattata solo sotto l’aspetto della legittimità giuridica e contabile. Nessuna riflessione di tipo politico né sull’opportunità di evitare di procedere su questa strada in un momento in cui si chiede e si impone austerità alla città o nei giorni in cui la scuola dell’infanzia della Kalsa chiude le porte a 80 bambini del quartiere”.

“La politica è assente – ha aggiunto – come lo è stata in altre occasioni che avrebbero dovuto sollecitare forti riflessioni in materia di pianificazione ovvero nell’approvazione del piano di alienazione del patrimonio comunale, o nella mancata discussione sulla mission delle società partecipate che offrono servizi primari ai cittadini e che si vorrebbero invece adesso privatizzare”.

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