Palermo, progetto per un nuovo cimitero a Ciaculli - QdS

Palermo, progetto per un nuovo cimitero a Ciaculli

Gaspare Ingargiola

Palermo, progetto per un nuovo cimitero a Ciaculli

venerdì 07 Febbraio 2020

La Giunta municipale ha redistribuito le risorse assegnate da una vecchia delibera Cipe. Bisogna correre: se non si appalteranno le opere entro il 2021 i fondi andranno perduti

PALERMO – Il Comune vuole provare a rilanciare il progetto di realizzazione di un nuovo cimitero nel quartiere di Ciaculli, redistribuendo le risorse (potenziali) di una vecchia delibera Cipe del 2009. Dalla riorganizzazione dei fondi la Giunta ha ricavato circa 25 milioni di euro, di cui 15 solo per il nuovo camposanto, da più parti indicato come la panacea dei mali che affliggono il servizio di gestione delle sepolture nel capoluogo siciliano.

A Palermo, infatti, come in altre grandi città, anche morire a volte può diventare un lusso dato che i tre camposanti pubblici (Santa Maria ai Rotoli, i Cappuccini e Santa Maria di Gesù) sono pressoché saturi, il forno crematorio ai Rotoli si guasta di frequente e per le nuove salme il Comune è costretto spesso o a ricorrere alle inumazioni nella nuda terra o a chiedere “ospitalità” nei loculi privati, incontrando però in questo caso la resistenza (anche legale) dei proprietari. Una situazione al limite, che spesso ha causato l’accumulo delle bare nei depositi.

Era il 2009 quando, con la Delibera 69, il Cipe assegnava a Palermo 150 milioni di euro di fondi Fas per finanziare una serie d’interventi con tanto di cronoprogramma. Nell’elenco delle opere, riveduto e corretto a più riprese fino alla versione definitiva del 2013, figurava anche il ripristino ambientale della discarica di Bellolampo per 59,2 milioni, affidato nel 2012 al commissario regionale per l’emergenza rifiuti. I restanti 90,7 milioni sono stati destinati a 14 progetti, alcuni in corso di realizzazione, altri già ultimati e collaudati e altri invece mai avviati. L’iter burocratico, però, non è ancora terminato.

Nel 2018, dato che erano trascorsi nove anni dallo stanziamento dei fondi e le esigenze nel frattempo erano cambiate, l’Amministrazione comunale ha chiesto di modificare nuovamente l’elenco dei progetti inserendo alcuni interventi ritenuti più urgenti e necessari rispetto a quelli già programmati. Alla fine tra i fondi Fas ancora disponibili (13,4 milioni) e le risorse risparmiate tagliando i costi di altre opere (11,7 milioni) gli uffici tecnici sono riusciti a mettere insieme circa 25 milioni. A discapito di quali progetti? Al restauro di Palazzo delle Aquile, sede del Comune, per esempio, saranno destinati 8,1 milioni invece di 12,5. Meno fondi per la manutenzione delle strade e il potenziamento del trasporto pubblico: 18 milioni invece di 20. Altre risorse (grazie ai ribassi d’asta o ai minori costi progettuali) sono arrivate dalle economie sui lavori di manutenzione di fognature, scuole e canali di maltempo e di ristrutturazione del canile municipale.

In compenso, però, sono entrate nell’elenco quattro nuove opere: 15 milioni per il primo lotto del progetto di realizzazione del nuovo cimitero a Ciaculli, 4 milioni per creare nuovi centri comunali di raccolta dei rifiuti, 1,3 milioni per il potenziamento del car sharing e 4,8 milioni per gli impianti di illuminazione pubblica nel quadrilatero viale Lazio-viale Strasburgo-viale del Fante-via Maltese.

Per quanto riguarda il primo lotto del nuovo cimitero di Ciaculli “il progetto preliminare – scrivono da Palazzo delle Aquile – è già stato editato dagli uffici. Il progetto esecutivo dello stralcio e l’appalto integrato con l’indizione della gara dovrebbero vedere la luce entro il primo semestre di quest’anno, mentre l’inizio dei lavori è previsto entro dicembre 2020. Contemporaneamente, si procederà con il reperimento dei fondi aggiuntivi richiesti per completare il complesso dell’opera, che quota circa 60 milioni, di cui circa la metà è già stata individuata. L’Amministrazione conta di reperire la parte residua attraverso la vendita delle concessioni.

Al completamento dell’opera saranno disponibili 1.800 loculi e circa 120 cappelle con 12 posti ciascuna per un totale di 3.240 posti. È prevista, inoltre, la realizzazione di un nuovo forno crematorio che servirà la zona Nord della città e i comuni dell’area metropolitana”.

Adesso però bisogna correre. La delibera di Giunta, infatti, cita un passaggio dell’ultima legge di bilancio che prevede che tutte le somme non ancora vincolate da una progettazione esecutiva o da una procedura di aggiudicazione avviate entro il 31 dicembre 2019 potrebbero tornare indietro a Roma e finire all’interno di un bacino unico gestito dall’Agenzia per la Coesione Territoriale. Le opere “a rischio” dovranno essere appaltate tassativamente entro il 31 dicembre 2021.

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Un commento

  1. Domenico Craparotta ha detto:

    Perché non sfruttare la collina di Bellolampo in considerazione che la discarica è satura, si potrebbero fare due operazioni contestuali, bonificare la discarica e realizzare un cimitero vicino alla città di Palermo ed economizzando sulle spese per realizzare tali opere.

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