Palermo, sette linee per lanciare il tram del futuro - QdS

Palermo, sette linee per lanciare il tram del futuro

Gaspare Ingargiola

Palermo, sette linee per lanciare il tram del futuro

martedì 07 Aprile 2020

Per tre di esse è in corso l’approvazione del progetto definitivo. Iter più tortuoso per le altre quattro. L’assessore alla Mobilità, Giusto Catania, ha tracciato gli obiettivi per l’infrastruttura

PALERMO – A che punto sono le nuove linee del tram? Per tre di esse è in corso l’approvazione del progetto definitivo, per altre quattro invece il Comune è impegnato in una corsa contro il tempo per salvare il finanziamento.

È questo, in sintesi, lo stato dell’arte che emerge da una relazione che l’assessore alla Mobilità Giusto Catania ha inviato al presidente del Consiglio comunale Totò Orlando e al sindaco Leoluca Orlando. Come spiegato nell’articolo del Quotidiano di Sicilia del 04/04/2020 “Dall’assessore Catania una lunga relazione per allontanare le ombre dal progetto tram”, nella sua nota l’esponente di Sinistra Comune ha difeso a spada tratta il progetto di estensione della rete tranviaria dalle accuse emerse in seguito all’inchiesta “Giano Bifronte”, ripercorrendo le tappe dell’iter amministrativo del bando di progettazione per ribadire che “gli arresti hanno riguardato vicende amministrative ed atti deliberativi che nulla hanno a che fare con il tram”.

Dopodiché Catania ha fatto il punto sulle sette nuove linee che l’Amministrazione Orlando vorrebbe lasciare “in eredità” entro la fine della sindacatura. “Siamo impegnati – ha scritto – su due fronti. Da una parte le procedure di approvazione del progetto definitivo, già finanziato col Patto per il Sud, riguardante le linee A via Balsamo-via Croce Rossa (11,5 km); B Stazione Notarbartolo-via Duca della Verdura (1,3 km); C viale Regione Siciliana-Orleans-Stazione Centrale (8,2 km). Dall’altra la definizione delle controdeduzioni alle richieste di chiarimenti formulate dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, da inviare entro il 30 aprile, per accedere al finanziamento (Fondo per il trasporto rapido di massa) per la realizzazione delle linee D Orleans-Policlinico-Bonagia (9,4 km); E Croce Rossa-Zen-Mondello (23 km); F Duca della Verdura-via Balsamo (via Mare) (9,6 km); e G Galatea-Sferracavallo (5,5 km)”.

Per quanto riguarda le tre linee in fase di progettazione definitiva, attualmente “è in corso la gara per individuare il Soggetto Verificatore” che “procederà a tutte le verifiche di legge, al controllo dei pareri acquisiti e, successivamente, trasmetterà il rapporto di verifica al Rup per la validazione progettuale”. Nel frattempo, “dopo aver già acquisito un parere dell’Autorità Anticorruzione relativo alla modalità di espletamento della gara, si sta procedendo ad acquisire i pareri tecnici da tutti gli enti. Successivamente il progetto passerà all’esame del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, del Mit e dell’Ustif”. L’iter sarà concluso dalle procedure di Valutazione di impatto ambientale (Via), dall’eventuale procedimento espropriativo dei terreni, dalla Conferenza di servizi per il parere della Commissione regionale dei Lavori pubblici e da un passaggio in Aula: la Giunta, infatti, ha già adottato il Piano urbano della Mobilità sostenibile (Pums) e a luglio 2019 ha richiesto alla Regione la Valutazione ambientale strategica (Vas), necessaria per poi approvare il Pums in Consiglio comunale.

Solo dopo la delibera a Sala delle Lapidi, infatti, sarà possibile espletare la procedura di gara. Secondo le previsioni dell’assessore, “il rallentamento delle attività in tutti gli uffici della pubblica amministrazione” dovuto alla quarantena non dovrebbe impedire “di completare le procedure di gara entro dicembre 2021 per mettere in esercizio i nuovi tram tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025”.

Più complessa (e delicata) la situazione delle altre quattro linee. A dicembre il Mit ha approvato la suddivisione di 2,3 miliardi frutto di un bando indetto per finanziare i sistemi di trasporto pubblico di massa nelle grandi città. Palazzo delle Aquile aveva partecipato alla gara richiedendo un contributo di 478 milioni ma il governo Conte bis ha ammesso al finanziamento solo alcune opere e ha congelato i progetti che presentavano lacune nella documentazione, tra i quali appunto le linee D, E, F e G del tram di Palermo. Le città temporaneamente scartate hanno avuto quattro mesi di tempo (fino al 30 aprile) per integrarla e tentare di accedere al finanziamento. Al Comune di Palermo il Mit ha richiesto “di integrare la documentazione – ha spiegato Catania – relativa allo studio trasportistico. Inoltre si è lavorato, in questi giorni, per dimostrare la sostenibilità economica della messa in esercizio del nuovo sistema tramviario al fine di sgomberare il campo dalle supposizioni relative al fatto che l’esercizio tramviario sia economicamente insostenibile per l’azienda Amat”.

“Tra qualche giorno – ha assicurato Catania – saremo pronti a inviare il progetto con le integrazioni richieste e possiamo dire, con un pizzico di soddisfazione, che riteniamo di avere le carte in regola (e i numeri giusti) per accedere al finanziamento. Qualora tutto dovesse procedere regolarmente si prevede, secondo le previsioni del Pums, di mettere in esercizio queste ulteriori linee entro il 2030”.

Infine, l’assessore ha lanciato un appello alla maggioranza: “Andremo avanti col tram, sicuri di poter avere il supporto istituzionale del Consiglio comunale”.

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