Lo ha detto papa Francesco, celebrando la messa di fronte a centinaia di poveri e indigenti e di volontari "Non aver paura a guardare da vicino la sofferenza dei più deboli"
“Siamo dentro a una storia segnata da tribolazioni,
violenze, sofferenze e ingiustizie, in attesa di una liberazione che sembra non
arrivare mai. Soprattutto, a esserne feriti, oppressi e talvolta schiacciati
sono i poveri, gli anelli più fragili della catena. La Giornata Mondiale dei
Poveri, che stiamo celebrando, ci chiede di non voltarci dall’altra parte, di
non aver paura a guardare da vicino la sofferenza dei più deboli, per i quali
il Vangelo di oggi è molto attuale: il sole della loro vita è spesso oscurato
dalla solitudine, la luna delle loro attese è spenta; le stelle dei loro sogni
sono cadute nella rassegnazione ed è la loro stessa esistenza a essere
sconvolta”. Lo ha detto papa Francesco, celebrando nella Basilica di San
Pietro la messa di fronte a centinaia di poveri e indigenti e di volontari che
li assistono nelle organizzazioni caritative.
“Tutto ciò – ha aggiunto il pontefice – a causa della
povertà a cui spesso sono costretti, vittime dell’ingiustizia e della disuguaglianza
di una società dello scarto, che corre veloce senza vederli e li abbandona
senza scrupoli al loro destino”. (askanews)