Parco dell'Etna, la mission del commissario Vincenzo Spartà - QdS

Parco dell’Etna, la mission del commissario Vincenzo Spartà

Melania Tanteri

Parco dell’Etna, la mission del commissario Vincenzo Spartà

giovedì 16 Febbraio 2023

In attesa della nomina del nuovo presidente, è Vincenzo Spartà a guidare l’Ente: “Nell’ultimo decennio perso il 50% della dotazione organica”

CATANIA – A disposizione dell’Ente Parco fino a quando la Regione non nominerà il nuovo presidente. Vincenzo Spartà, da gennaio scorso, è il commissario del Parco dell’Etna. La nomina da parte dell’assessorato Territorio e Ambiente retto da Elena Pagana arriva dopo le dimissioni di Carlo Caputo (nominato dall’ex presidente Musumeci) candidato alle amministrative di Belpasso, ed è parte del sistema dello spoils system che ha visto la sostituzione di tutti i presidenti dei Parchi regionali per poi effettuare nuove nomine. “Si procede con la gestione commissariale, in attese delle nomine politiche – afferma, intervistato dal QdS. Il Parco dell’Etna è un ente con capacità di spesa e capacità autonoma. In questo momento, sono stato chiamato come legale rappresentante. L’amministrazione però è in capo al direttore”.

La questione del direttore

Il primo problema che il commissario si è trovato davanti è proprio questo: la questione del direttore, Michele Leonardi, che ha presentato le proprie dimissioni. “È interno all’organico ed è il capo dell’Unità operativa – spiega Spartà – ma è dimissionario perché, come tutti gli enti pubblici, purtroppo, scontiamo le poche risorse umane. Nell’ultimo decennio abbiamo perso il 50% della dotazione organica: ad esempio, avevamo 11 dirigenti e oggi ne abbiamo solo 5. Considerata la mole di lavoro, non è semplice svolgere tutte le attività”.

Nelle more dell’espletamento del bando per la selezione del nuovo direttore – “la procedura è stata già attivata”, ci conferma il commissario – verrà nominato un reggente. “Martedì scorso – continua – ho incontrato l’assessore Pagana per esporre le problematiche del Parco e lei mi ha assicurato che a breve nominerà il reggente”.

Il lavoro non manca

Il lavoro comunque non manca; il commissario sottolinea come si continui a operare, seppur con tanti sforzi. “Come in tutti gli enti pubblici, lo ha affermato più volte chi mi ha preceduto, il Parco dell’Etna ha notevoli difficoltà perché sono notevoli le problematiche legate alla sua organizzazione. Ad esempio, non abbiamo un corpo di vigilanza, né può agire su molte questioni, dai rifiuti, alla viabilità, alla sicurezza. E spesso fa da parafulmine”.

Molti aspetti sono infatti in capo ai Comuni, alle ex provincie o alla stessa Regione. La questione che di recente ha evidenziato questo vulnus è legata all’emergenza maltempo e alle strade rimaste chiuse a causa dell’abbondante caduta di neve. “La competenza non è nostra e noi non abbiamo i mezzi”, evidenzia Spartà che, a quanto pare, la prossima settimana incontrerà nuovamente, insieme ai colleghi, l’assessora Pagana. “Per migliorare la questione amministrativa e poter svolgere la nostra Mission – conclude – la promozione e la salvaguardia del territorio”.

In relazione al maltempo, ancora oggi sono tante le arterie interdette alla circolazione e qualche edificio è ancora isolato. A differenza di quanto accaduto sulle Madonie e sui Nebrodi, dove sembra che le città metropolitane di Palermo e Messina si siano attivate immediatamente, a Catania vi sono stati numerosi intoppi. Tanto che lo stesso presidente della Regione Schifani abbia espresso la volontà di ripensare le province. “Questi eventi – ha sottolineato Schifani all’indomani dell’ondata di maltempo – fanno emergere anche quanto sia necessario e non più rinviabile un ritorno alle Province, che avevano il compito di vigilare sul territorio. Credo che i tempi siano ormai maturi affinché il governo se ne occupi ed è quello che faremo nelle prossime settimane”.

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