Il Parlamento siciliano si riunisce 5 volte al mese e costa ai cittadini 249 milioni - QdS

Il Parlamento siciliano si riunisce 5 volte al mese e costa ai cittadini 249 milioni

Raffaella Pessina

Il Parlamento siciliano si riunisce 5 volte al mese e costa ai cittadini 249 milioni

sabato 27 Gennaio 2024

Bilancio previsione 2024: 30 mln ai deputati, 33 per la manutenzione, 82 per pensioni e vitalizi. 300mila euro per le stampanti, 33 milioni la manutenzione, 30 milioni ai deputati, 82 milioni per pensioni e vitalizi

Quest’anno l’Assemblea regionale siciliana costerà ai cittadini quasi 250 milioni di euro. Nel dettaglio la cifra è di 249.189.136,39 euro, in diminuzione rispetto all’anno precedente, che era di 256.563.062,96, ma pur sempre una cifra di tutto rispetto.

Di questi, 69.332.730,56 arriveranno dall’avanzo di amministrazione dell’anno precedente e 133.400.000,00 da trasferimenti della Regione siciliana. 101.000,00 euro, invece, provengono da trasferimenti di imprese e in questa voce, nel prospetto di bilancio, non viene specificato altro.
Il resto, 46.456.405,83 euro, arriva da entrate per conto terzi e partite di giro.

Nella Relazione di accompagnamento al Bilancio di Previsione per il 2024, approvato da Sala d’Ercole il 20 dicembre scorso, si tiene a sottolineare che il Parlamento siciliano da tempo ha iniziato un programma di contenimento dei costi. Questo perché in tempi passati i media avevano spesso attaccato il Palazzo e le istituzioni per scarsa trasparenza e costi eccessivi.

300mila euro per stampanti e fotoriproduttori

Ed ecco che vengono elencati i settori in cui si è operato in tal senso e si viene a conoscenza quindi che l’Ars noleggia stampanti e fotoriproduttori, che nel 2023 sono costati 500.000 euro, cifra che quest’anno è prevista, ma con una riduzione a 300.000 euro. Anche per la rete informatica e la centrale telefonica sono previste della riduzioni di spesa: nel 2023 la spesa si è attestata a 910.000 euro e si prevede di scendere a 750.000.

Quasi 33 milioni per la manutenzione

Nella Relazione si evidenziano in particolare due capitoli di spesa, quasi per giustificare gli elevati costi del bilancio: gli oneri per la manutenzione del Palazzo dei Normanni, sede degli uffici dell’Ars, nonché del Palazzo ex Ministeri e della Chiesa dei SS. Elena e Costantino che quest’anno costeranno 32.865.000 euro. Anche se a onor del vero è utile ricordare che all’articolo 7 del Testo coordinato del decreto legge 25 maggio 2021 n. 73, al comma 4 è scritto che viene istituito un fondo dal ministero del Turismo destinato all’erogazione di contributi in favore dei comuni classificati dall’Istat a vocazione culturale, storica, artistica e paesaggistica, nei cui territori sono ubicati siti riconosciuti dall’Unesco patrimonio mondiale dell’Umanità (per il 2021 sono stati stanziati 60 milioni di euro). Sarebbe certamente utile sapere se il Palazzo dei Normanni possa godere di almeno una piccola parte di questi stanziamenti.

Ars ente pensionistico: spende 81,9 milioni

Il secondo punto su cui la relazione mette l’accento è la differenza che vi è tra i Consigli delle Regioni a Statuto ordinario e il Parlamento della Sicilia, Regione a statuto speciale.
“L’Assemblea regionale – viene spiegato – avente rango costituzionale, a far data dal 1947 ha adottato un modello organizzativo analogo a quello degli organi legislativi dello Stato, con particolare riferimento al Senato della Repubblica. Tale modello prevede (…) che l’Assemblea svolga anche funzioni di ente pensionistico per il proprio personale dipendente. Ciò comporta contabilmente che sia previsto “per intero lo stanziamento per far fronte al pagamento delle pensioni dirette e di reversibilità dei dipendenti con il metodo retributivo o misto, nonché delle pensioni e degli assegni vitalizi erogati agli ex deputati che ricadono nell’applicazione della normativa ante 2012, per un complessivo importo di € 69.600.000,00”. “È necessario evidenziare – si legge nel documento – che i costi delle pensioni, nelle Regioni a Statuto ordinario, sono a carico dell’Inps e non a carico dei bilanci dei Consigli regionali; pertanto, al netto della spesa per pensioni per il personale, la spesa complessiva dell’Assemblea regionale per l’anno 2024 a carico della Regione siciliana, meglio comparabile con quello delle altre Regioni, è pari ad € 81.900.000.

Deputati, le indennità non si toccano

Andando a spulciare nei dettagli delle spese riportate nel Bilancio di Previsione, per i deputati l’amministrazione dell’Ars spenderà quest’anno circa 30 milioni di euro, ma non viene specificato se in questo importo vi sono inseriti anche i contributi ai gruppi parlamentari. Di fatto resta invariata la cifra che ciascuno dei 70 deputati percepisce per il proprio incarico. Si tratta 11.100 euro lordi mensili, per 12 mensilità, oltre a 3.180 euro mensili, come rimborso per eventuali collaboratori, a patto che vengano presentati i documenti che comprovano la spesa sostenuta. Vi sono poi ulteriori gettoni per quei deputati che ricoprono incarichi all’interno del Parlamento, le cosiddette indennità di funzione, che non sono poche, su 70 deputati sono ben 44 quei deputati che aggiungono una ulteriore cifra lorda al compenso base. Si tratta in particolare del presidente dell’Ars che prende un massimo di 2.700 euro mensili in più.

Ai due vice presidenti vanno 1.800 euro ciascuno, ai tre deputati questori 1.622,45, ai 5 segretari, 6 presidenti di commissione e 9 presidenti dei gruppi parlamentari vanno 1.159,14 euro a testa. Poi ai 12 vicepresidenti di commissione 289,79 e ai 6 segretari di commissione 144,89 euro a testa. Insomma, nel Bilancio dell’Ars la parte del leone la fanno le spese correnti (174.204.136,39) quelle che in pratica servono per pagare gli stipendi di 70 deputati e 218 dipendenti, cifra che si evince dal prospetto della pianta organica pubblicato sul sito ufficiale Ars. Vi sono inoltre una ventina di incarichi di collaboratori che vanno ad affiancarsi alle spese dei dipendenti.

A queste spese si aggiungono poi i rimborsi per i viaggi istituzionali e le cosiddette missioni per i quali sono previsti i rimborsi spese più una diaria. Nel 2023 tali rimborsi sono andati da un minimo di 500 euro ad un massimo di 6.900.

I vitalizi costano un milione al mese

A proposito delle pensioni di cui si deve fare carico l’Ars in maniera diretta, restano ancora in essere ben 136 ex deputati che percepiscono l’assegno del vitalizio, nell’elenco non viene specificato a quanto ammonta ciascun assegno, ma viene pubblicata solo la cifra totale, pari a 625.422,26 euro al mese. Vi sono poi gli assegni vitalizi di reversibilità che sono 108, alcuni dei quali fanno riferimento addirittura alla prima e alla seconda legislatura (oggi siamo alla 18ma), per un totale di 450.507,96 euro al mese. Dal 2012 a è stato istituito un sistema previdenziale contributivo, simile a quello previsto per i pubblici dipendenti, in base al quale il deputato cessato dalla carica, riceve al momento in cui matura il relativo diritto, una pensione commisurata all’ammontare dei contributi versati. Vi sono quindi quei deputati che si sono ritrovati a cavallo di questa norma e per loro (56) è stata prevista la categoria “pro rata”, con una spesa dell’Ars pari a 18.458,88 di euro per gli assegni erogati direttamente e a 15.715,78 per gli 11 indiretti.

Nel 2023 in media 5 sedute al mese

Insomma, l’Assemblea regionale con tutti i suoi costi e con poco più di 5 sedute d’Aula al mese (dati relativi ai 12 mesi del 2023), resta un privilegio che forse i siciliani non si possono permettere e si spera che le previsioni elaborate nel Bilancio triennale, possano realizzarsi, perché le spese previste scenderebbero per il 2025 a 177.636.000,00 milioni di euro e quelle per il 2026 a 177.646.000,00, poco più di un terzo.

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Un commento

  1. Alice ha detto:

    Solo nausea per questo sperpero. Pagati per non lavorare e fare la bella vita. Ma perché dobbiamo pagare con i nostri sacrifici e le nostre rinunce questi parassiti? Vitalizi ai fannulloni e ai loro discendenti. Solo nausea!!!

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