Per il porto di Palermo i numeri sono in lieve calo ma il vero rilancio è fissato per il 2021 - QdS

Per il porto di Palermo i numeri sono in lieve calo ma il vero rilancio è fissato per il 2021

redazione

Per il porto di Palermo i numeri sono in lieve calo ma il vero rilancio è fissato per il 2021

sabato 19 Ottobre 2019

Report sugli scali italiani diffuso ieri nel corso del IX Italian cruise day svoltosi a Cagliari. Il presidente dell’Adsp, Monti: “Siamo in tabella di marcia. In futuro i dati saranno ben diversi”

PALERMO – Sono nove gli scali Italiani nella Top 20 dei porti crocieristici mediterranei e, tra questi, anche Palermo che, le stime del 2019, collocano al 19° posto con 570,5 mila passeggeri movimentati e 156 toccate nave, in leggera discesa sul 2018 per numero di passeggeri movimentati (-1,29%), in modo più marcato per numero di accosti (-9,30%). Sostanzialmente sono stati mantenuti i numeri del 2018 – la diminuzione delle toccate è dovuto alla maggiore capacità delle navi arrivate – nonostante l’attuale porto-cantiere, passaggio indispensabile per scrivere, in futuro, altri numeri. Previsioni in aumento per Trapani che a fine 2019 crescerà del 10,6%.

I dati in questione sono stati diffusi nel corso della IX edizione dell’Italian cruise day, il forum annuale di riferimento in Italia per il comparto crocieristico ideato e organizzato da Risposte Turismo – società di ricerca e consulenza a servizio della macro-industria turistica – quest’anno in partnership con l’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione autonoma della Sardegna e con il supporto di Clia Europe, che si è svolto ieri nei locali dell’Ex Manifattura Tabacchi di Cagliari.

“Siamo felici – ha detto Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale – della nostra crescita e della nostra tabella di marcia. E siamo consapevoli che, per migliorare i numeri, bisogna potenziare le infrastrutture. Un’operazione che l’Adsp, rispettando i tempi, sta portando avanti speditamente. Il mercato se ne è accorto e sta apprezzando il nostro lavoro. I numeri in futuro saranno ben diversi: l’appuntamento vero per noi sarà all’Italian cruise day del 2021”.

Se la Sicilia si conferma, con i suoi undici porti crocieristici, al quinto posto nazionale, dopo Liguria, Lazio, Veneto e Campania, con 1.304.642 passeggeri e 719 toccate nave, un aumento del 10,7% di crocieristi e una diminuzione, -2,4, di toccate, dovuta sempre alla maggiore dimensione delle navi, in generale in Italia, alla fine del 2019, è prevista una crescita sia nel numero di passeggeri movimentati – poco oltre i 12 milioni (supereranno i 13 milioni nel 2020), +8,8% sul 2018 – sia per le toccate nave (4.857, +3,2% sul 2018).

Inoltre, l’Italia è leader per ricadute economiche e occupazionali: dei 19,7 miliardi di spese dirette in Europa stimate da Clia, l’associazione degli armatori, nell’ultimo Contribution of cruise tourism to the economies of Europe, 5,46 sono a vantaggio dell’Italia, e dei 403.000 posti di lavoro generati nel continente, 119.000 sono italiani. E guida la classifica anche per numero di compagnie che hanno scelto di scalare nei porti della penisola.

Insomma, nel quadro nazionale i numeri siciliani sono ancora in chiaroscuro. Colpa, come sottolineato dallo stesso Monti, di un deficit infrastrutturale su cui si sta cercando di lavorare. Gli investimenti in opere pubbliche, insomma, rappresentano l’unica via per colmare il gap con il resto d’Italia e del Mediterraneo. Adesso, non resta che aspettare i dati che seguiranno il completamento degli interventi programmati. Il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale si è posto il 2021 come vero obiettivo di rilancio. Speriamo che la solita burocrazia siciliana non metta i bastoni fra le ruote e che le previsioni per il futuro si possano realizzare.

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