Aggressione a donna somala: vergogna piazzese - QdS

Aggressione a donna somala: vergogna piazzese

redazione

Aggressione a donna somala: vergogna piazzese

martedì 23 Gennaio 2024

Il brutto episodio dei giorni scorsi duramente condannato da parte dell’Amministrazione comunale e dell’associazione Don Bosco 2000, da sempre impegnata sul fronte dell’integrazione

PIAZZA ARMERINA (EN) – La comunità piazzese è ancora sotto shock dopo l’aggressione avvenuta nei giorni scorsi ai danni di una donna somala da parte di un gruppo di ragazzi. Un episodio su cui anche l’Amministrazione comunale si è prontamente schierata, condannandolo senza mezzi termini.

“Mi sono recato presso il Pronto soccorso dell’ospedale Chiello – ha detto il sindaco Nino Cammarata – accompagnato dall’assessore Epifanio Di Salvo, dove è ancora ricoverata la donna aggredita da un branco di ragazzi di giovane età, per manifestarle la più assoluta solidarietà e vicinanza della comunità piazzese”.

“Siamo indignati – ha aggiunto il primo cittadino – da un gesto deprecabile già di per sé, ancora più riprovevole se dettato da profili di carattere razziale, elemento sui cui stanno indagando le Forze dell’ordine. Abbiamo il dovere di educare i nostri figli alla cultura del rispetto, a farlo devono essere le famiglie e la società tutta”.

Sul tema si è espresso anche l’associazione Don Bosco 2000, da sempre punto di riferimento sul territorio – e anche a livello nazionale, come dimostrato dalla recente visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – in tema di integrazione. I responsabili del sodalizio hanno espresso “profonda solidarietà alla comunità somala di Piazza Armerina” e in particolare nei confronti della donna, che ha riportato una frattura del setto nasale.

Preoccupante sottocultura razzista

“Questo atto – hanno affermato da Don Bosco 2000 – non è solo una violenza fisica, ma testimonia una preoccupante sottocultura razzista in una città che si considera medio-borghese e dove ciclicamente si ripetono aggressioni a sfondo razziale. Questa ultima è ancora più grave di tutte le altre. Questo episodio è un campanello d’allarme per l’intera società. È fondamentale che ogni componente della comunità, istituzioni, scuole, famiglie, rifletta seriamente su questo episodio e su ciò che esso rappresenta”.

Il presidente Agostino Sella ha definito il fatto “inaccettabile che in una società che si vanta di essere accogliente e inclusiva, avvengano ancora atti di violenza così deprecabili, soprattutto da parte delle giovani generazioni. È cruciale interrogarsi su come possa accadere che ragazzi, che frequentano quotidianamente le nostre scuole, possano arrivare a compiere azioni di tale brutalità, mosse da pregiudizi razziali”.

Appello dell’associazione Don Bosco 2000

Don Bosco 2000 ha pertanto lanciato un appello ad Amministrazione, Consiglio comunale, scuole e istituzioni in generale, affinché lavorino ancor di più insieme per promuovere valori di solidarietà, mentalità aperta e integrazione. L’accoglienza non si deve subire ma si deve gestire e governare.

“Questa aggressione – hanno concluso dall’associazione – deve diventare un punto di riflessione per tutti: è essenziale riconoscere e combattere il razzismo nelle sue manifestazioni più nascoste e insidiose, per costruire una comunità realmente inclusiva e solidale. Don Bosco 2000 si impegna a supportare la vittima e la sua comunità e a collaborare con tutte le forze del territorio per garantire che tali episodi non si ripetano, promuovendo un’educazione basata sul rispetto reciproco e l’accettazione delle diversità”.

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