Pio La Torre, quarant’anni fa l’omicidio del dirigente Pci che combatteva Cosa nostra - QdS

Pio La Torre, quarant’anni fa l’omicidio del dirigente Pci che combatteva Cosa nostra

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Pio La Torre, quarant’anni fa l’omicidio del dirigente Pci che combatteva Cosa nostra

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sabato 30 Aprile 2022

Oggi sono quarant’anni esatti dall’omicidio di Pio La Torre e del suo agente di scorta Rosario Di Salvo. Il messaggio di Mattarella: "Significativo esempio di impegno civico"

Il 30 aprile 1982 viene assassinato a Palermo, Pio La Torre, deputato e segretario regionale del Pci siciliano. Con lui, nella macchina crivellata dai colpi dei sicari di Cosa Nostra, c’è Rosario Di Salvo, il compagno di partito che gli faceva da autista e guardia del corpo. 

Il ricordo delle Istituzioni nel quarantesimo anniversario della sua morte.

Mattarella: “Significativo esempio di impegno civico”

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Presidente del Centro di studi e iniziative culturali ‘Pio La Torre’, Vito Lo Monaco, il seguente messaggio: “Il quarantesimo anniversario della morte per mano mafiosa di Pio La Torre e di Rosario Di Salvo ci ricorda il loro significativo esempio di impegno civico, per le generazioni presenti e future. Il consolidamento della cultura della legalità esige il coinvolgimento dei giovani in iniziative che tendono a mantenere viva la memoria dei valori di chi ha pagato con la propria vita la testimonianza prestata per la difesa di radici essenziali della Repubblica, per la difesa della libertà e della giustizia”.

“Nell’esprimere apprezzamento nei riguardi del Progetto educativo antimafia e antiviolenza, organizzato dal Centro studi ‘Pio La Torre’, contributo al radicamento di una ferma coscienza collettiva contraria a ogni forma di sopraffazione, mi unisco nel ricordo di Pio La Torre e di Rosario Di Salvo e rivolgo a tutti i presenti il mio caloroso saluto”, conclude il Capo dello Stato.

Chi era Pio La Torre

Pio La Torre, nato a Palermo il 24 dicembre 1927, entra nel 1960 nel Comitato centrale del PCI e, nel 1962 è segretario regionale in Sicilia. Nel 1972 viene eletto deputato; in Parlamento propone una legge che introduce il reato di associazione mafiosa, ed una norma che prevede la confisca dei beni ai mafiosi.

Nel 1981 torna in Sicilia per assumere la carica di segretario regionale del partito. La sua maggiore battaglia è contro la costruzione della base missilistica a Comiso che, secondo La Torre, rappresentava una minaccia per la pace nel Mar Mediterraneo e per la stessa Sicilia; per questo raccoglie un milione di firme in calce ad una petizione al Governo.

L’attentato a Pio La Torre

Il  30 aprile 1982, due moto affiancano l’auto con cui La Torre insieme a Rosario Di Salvo, sta andando alla sede del partito. Alcuni uomini mascherati con il casco e armati di pistole e mitragliette sparano decine di colpi contro i due. Pio La Torre muore all’istante mentre Di Salvo ha il tempo per estrarre una pistola e sparare alcuni colpi, prima di soccombere.

L’omicidio fu rivendicato dai Gruppi proletari organizzati. Dopo nove anni di indagini, nel 1991, i giudici del tribunale di Palermo hanno chiuso l’istruttoria rinviando a giudizio nove boss mafiosi aderenti alla Cupola di Cosa Nostra.

Per quanto riguarda il movente sono state fatte varie ipotesi, ma nessuna ha avuto riscontri oggettivi.

Nel 1992, un mafioso pentito, Leonardo Messina, ha rivelato che Pio La Torre fu ucciso su ordine di Totò Riina, capo dei corleonesi, a causa della sua proposta di legge riguardante i patrimoni dei mafiosi. A Pio La Torre è stato intitolato il nuovo aeroporto di Comiso.

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