PNRR, arrivano 25 mld gli altri a lavori avanzati - QdS

PNRR, arrivano 25 mld gli altri a lavori avanzati

Carlo Alberto Tregua

PNRR, arrivano 25 mld gli altri a lavori avanzati

mercoledì 25 Agosto 2021

Quaranta medaglie, ma Italia decima

Il Ministero dell’Economia e Finanza ha comunicato che la Ue ha staccato un “assegno” di venticinque miliardi quale acconto sui progetti che l’Italia invierà per essere valutati e approvati, in modo da cominciare la loro esecuzione nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Ovviamente l’approvazione ci sarà se tali progetti saranno redatti secondo le rigorose procedure previste da regolamenti e direttive europee.

Il bonifico di venticinque miliardi è un atto di fiducia nel Governo Draghi, perché è stato inviato senza ancora aver visto nessun progetto.
Questo non vuol dire, però, che altri acconti verranno versati. Si tratta di operazione una tantum. Infatti i successivi importi verranno inviati in base allo Stato di avanzamento lavori (Sal) accertati e verificati.
Poi ci sono ulteriori paletti riguardanti l’attivazione delle opere o dei servizi con la chiusura dei cantieri, seppur parziali.
Come si vede, la partenza è allegra; la continuazione molto meno.

Per poter avere le altre risorse relativamente al PNRR, occorrerà che la burocrazia italiana cambi modo di pensare e di operare, anche usufruendo delle innumerevoli semplificazioni procedurali che sono state inserite nel relativo decreto, con la conseguenza che si potranno superare intoppi – che prima ostacolavano l’esecuzione dei lavori – e quindi andare avanti speditamente.

Cosicché vi dovrebbe essere anche una forte ripartenza dell’occupazione, che ancora non si è verificata per i ritardi procedurali, in modo da sgravare le casse dello Stato dalla Cassa integrazione guadagni (Cig) e da tutti gli altri assegni assistenziali che lo Stato eroga a destra e a manca in modo improprio.

Ribadiamo ancora una volta gli abusi che si verificano da parte di milioni di italiani, i quali chiedono assegni di ogni tipo cui non avrebbero diritto, sol che imparassero i mestieri e le professioni moderne (non quelle di dieci o vent’anni fa), col che troverebbero occupazione e si libererebbero dai bisogni.

Va sottolineata la mentalità parassitaria di tanta gente che preferisce vivere con poco piuttosto che sudare, sacrificarsi, imparare e quindi trovare un lavoro decoroso e munifico.
Più si alimenta tale mentalità parassitaria e più aumenta il numero di nullafacenti e fannulloni. Si tratta di comportamenti incivili che si diffondono ogni giorno di più, soprattutto nel Sud, a causa di questi atteggiamenti poco istituzionali del Governo centrale e di quelli regionali.

L’abitudine di dire sì a tutti è facile per acquisire consensi, cioè voti. Ma questo comportamento è dissennato perché crea sempre di più una sorta di “inviluppo” del Paese e dei suoi cittadini, di cui una parte ormai non più maggioritaria tiene l’architrave dell’economia, mentre l’altra parte è caricata su tale architrave, di cui si sentono gli scricchiolii.

In questo andazzo semplicistico, si collocano tutti quei blablatori pubblici, primi fa essi i politici, i quali continuano a proporre disegni di legge o iniziative che allarghino i cordoni della spesa pubblica. Tutti questi non indicano mai le fonti con cui finanziare le nuove spese né la loro utilità. Mentre vi dovrebbe essere l’obbligo, quantomeno etico, di indicare sempre la fonte di finanziamento delle spese perché il bilancio dello Stato non è un elastico che si estende a dismisura.

In questo quadro che descriviamo, vogliamo indicare una breve nota su una questione che ha occupato giornali e televisioni negli scorsi giorni e che apparentemente non c’entra con l’argomento prima analizzato.
Si tratta dell’enfasi su cui tutti hanno avuto convenienza di pompare per “esaltare” l’impresa della delegazione olimpica. Quaranta medaglie (dieci oro, dieci argento e venti bronzo), ma l’Italia è stata decima nella classifica per medaglie d’oro e settima per il totale delle medaglie. Un buon risultato, ma non certamente pompato in questa eccessiva forma.
Cosa hanno in comune questo argomento e il precedente? La comunicazione fatta da chi ha interesse a falsare la verità per acquisire consenso e benevolenza da parte di cittadini ignoranti, che ingoiano qualunque tipo di informazione senza il vaglio del proprio cervello e della propria capacità di valutarla.

Questo è il vulnus del nostro Popolo, ma sembra, per il momento, che non vi siano possibilità di eliminarlo.

Tag:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017