"Forzatura", polemica sui poteri speciali a Schifani per i rifiuti

Poteri speciali sui rifiuti a Schifani, “forzatura” o scelta necessaria? È polemica

Poteri speciali sui rifiuti a Schifani, “forzatura” o scelta necessaria? È polemica

Marianna Strano  |
sabato 05 Ottobre 2024

Le opposizioni criticano la scelta di affidare poteri speciali al presidente della Regione in materia di rifiuti; la maggioranza replica: "Sarà lo strumento per porre fine al problema".

È ancora polemica sulla decisione di concedere poteri speciali al presidente della Regione Siciliana Renato Schifani per la gestione dei rifiuti e la realizzazione dei termovalorizzatori.

La decisione, scaturita dall’approvazione del Dl omnibus in Senato, ha creato malumori soprattutto tra le opposizioni. A “guidare” la nuova polemica che destabilizza la politica siciliana in un momento estremamente delicato – tra le Manovre in arrivo e le svariate emergenze che vanno dalla siccità alle infrastrutture carenti – sono Italia Viva e Partito Democratico, nelle persone del capogruppo di IV alla Camera Davide Faraone e del segretario regionale Dem Anthony Barbagallo.

“Forzatura”, polemica sui poteri speciali a Schifani per i rifiuti

Il capogruppo di Italia Viva alla Camera, Davide Faraone, ha commentato la decisione di nominare Schifani commissario straordinario per la gestione dei rifiuti. Faraone manifesta la propria contrarietà non tanto alla figura del commissario, quanto alla scelta dell’attuale governatore siciliano per questo ruolo: “Nominare un commissario per realizzare gli impianti per il trattamento dei rifiuti in Sicilia è cosa buona e giusta – afferma -. Nominare commissario il Presidente della regione Schifani, colui che invece doveva essere commissariato per incapacità manifesta, è quanto di più deleterio il Governo nazionale potesse fare”.

Gli fa eco il segretario regionale del PD e deputato Dem Barbagallo, definendo la decisione di prevedere poteri speciali in materia di rifiuti per Schifani come “una forzatura mai vista prima”. “Manca il presupposto essenziale, quello cioè dello stato di emergenza. In questo momento in Sicilia, infatti, non ci sono criticità particolari nella raccolta, nei conferimenti e non c’è neanche la calura che rende irrespirabile l’aria con l’ammassamento di rifiuti per strada che abbiamo visto altre volte in passato. Quindi manca il presupposto giuridico, quello previsto in modo esplicito dalle direttive comunitarie per cui concedere i poteri speciali in questo caso al presidente della Regione Siciliana”, ha commentato parlando alla Camera.

“I poteri speciali – ha aggiunto – prevedono, tra le altre cose, la deroga al codice dei contratti pubblici e a tutti i vincoli ambientali previsti con la legislazione speciale regionale. Insomma di fatto in questo modo si può procedere con l’affidamento diretto per tutti gli impianti, non solo per i termovalorizzatori, le cui previsioni peraltro anche sulla loro localizzazione sono illogiche ed astruse. Il PD si mobiliterà e impugneremo, come gia fatto con il piano rifiuti, ogni provvedimento che verrà adottato dal presidente Schifani utilizzando questa misura perché incostituzionale e contro l’ordinamento giuridico comunitario”.

La risposta della maggioranza

Non si è fatta attendere la risposta di Forza Italia alla polemica sui poteri speciali a Schifani in materia di rifiuti da parte delle opposizioni. “Definire fuori luogo le parole dell’onorevole Faraone sul commissariamento per i rifiuti in Sicilia, è quantomeno eufemistico. Da un politico attento e di lungo corso come lui ci aspetteremmo maggiore attenzione alle prassi istituzionali e maggiore rispetto per la storia dei fatti che per quanto riguarda la gestione dei rifiuti in Sicilia è nota a tutti”, dichiara il gruppo parlamentare di FI per mano del suo capogruppo all’Ars Stefano Pellegrino.

Pellegrino ribadisce anche l’impegno del governo Schifani per la gestione delle emergenze in atto: “Come è anche noto che il governo Schifani è stato il primo dopo lungo tempo ad attivarsi concretamente non solo per affrontare le tante emergenze, ma soprattutto per trovare soluzioni durature, rispettose dei territori, dell’ambiente e delle prerogative delle comunità locali. Proprio l’affidamento al presidente Schifani di poteri eccezionali sarà lo strumento perché questo lavoro giunga finalmente a compimento risolvendo una situazione che si trascina ormai da troppi decenni”, commenta.

Anche l’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana Edy Tamajo è intervenuto nel dibattito, invitando l’opposizione a una collaborazione proficua e serena per il bene dell’Isola. “È sorprendente come Davide Faraone, che da tempo sembra scollegato dalle realtà territoriali e dalle vere esigenze dei siciliani, decida di intervenire solo per cercare visibilità attraverso dichiarazioni prive di logica e di fondamento. Definire ‘deleteria’ la scelta di nominare il presidente Schifani come commissario per l’emergenza rifiuti dimostra non solo una mancanza di conoscenza della situazione, ma anche una volontà di distorcere i fatti”.

“Schifani ha dimostrato, fin dal primo giorno del suo mandato, grande competenza e serietà nell’affrontare le numerose sfide che la nostra regione deve superare, non ultima la questione dei rifiuti che da anni grava sulla Sicilia a causa di politiche inadeguate e ritardi accumulati nel tempo. Schifani ha già intrapreso misure concrete per risolvere questa crisi, in un contesto estremamente complesso, che richiede responsabilità e capacità di gestione, qualità che ha ampiamente dimostrato (…) È tempo che si smetta di fare opposizione pretestuosa e si cominci a lavorare seriamente per il bene della Sicilia”.

Il piano per la Sicilia

Un piano operativo per gestire la questione rifiuti in Sicilia la Giunta Schifani l’avrebbe già preparato e predisposto. Si tratta di un progetto decennale con lo scopo di mettere in sicurezza e bonificare le discariche pubbliche dismesse dell’Isola e procedere al risanamento ambientale delle aree inquinate. A commentare il piano è l’assessore regionale all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro, presente negli scorsi giorni a un incontro con l’Anci Sicilia.

Il primo passo? Un avviso pubblico per permettere ai Comuni di accedere alle risorse necessarie per accertare il grado di contaminazione dei siti sul proprio territorio.

“L’iniziativa – ha detto l’assessore – rientra nella più ampia azione che il governo Schifani sta ponendo in campo col primario interesse di tutelare l’ambiente e la salubrità dei luoghi“.

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Immagine di repertorio

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