Prime case, acquisti giù: in Sicilia 2023 “nero” - QdS

Prime case, acquisti giù: in Sicilia 2023 “nero”

Michele Giuliano

Prime case, acquisti giù: in Sicilia 2023 “nero”

venerdì 10 Novembre 2023

Palermo l’emblema del crollo: -11,3% nei primi 6 mesi dell’anno. A giugno importante segno negativo per i mutui ipotecari. L’analisi del Consiglio nazionale del notariato: aumenta la forbice tra chi dispone di liquidità e chi cerca stabilità

PALERMO – Un primo semestre in perdita per il mercato immobiliare isolano, dopo un 2022 che aveva lasciato ben sperare. Emblema ne è Palermo, una delle città su cui ha focalizzato la propria attenzione il Consiglio nazionale del notariato, l’organo di rappresentanza della categoria, che raccoglie i dati dell’attività notarile in tutta la penisola.

A Palermo nel primo semestre 2023 calo delle compravendite

Nel capoluogo siciliano, nel primo semestre 2023, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si è registrato un calo generale del 0,33% delle compravendite di abitazioni. Andando più nel dettaglio, però, si evidenzia come per gli acquisti di prima casa tra privati si registra un calo dell’11,3%. E ancora maggiore è la diminuzione di compravendite di prima casa da costruttore, -14,5%.

Per le seconde case trend in controtendenza

Se invece si analizza il mercato delle seconde case, i dati mostrano un trend in controtendenza: le compravendite di seconde case acquistate tra privati aumentano del 12,2%, mentre il trend degli acquisti di seconda casa da impresa si attesta su +8,9%. Insomma, compra chi ha soldi da spendere e aumenta il divario con chi invece sta ancora cercando di creare una propria stabilità.

Non è un caso che chi continua a comprare la prima casa a Palermo, fruendo delle agevolazioni dovute per legge, appartiene alla fascia di età che parte dai 46 anni e arriva ai 75 anni, mentre i giovani diminuiscono, in particolar modo nella fascia 18-35 anni, scendendo del 3,94%. In totale, viene registrata una riduzione del 23,59%.

I mutui diminuiti del 33,62%

Sempre a conferma del fatto che le compravendite degli immobili in questo primo scorcio del 2023 hanno riguardato in buona parte ceti già abbienti, i mutui ipotecari per l’acquisto della casa in questo periodo sono diminuiti del 33,62% rispetto allo stesso periodo del 2022.

La punta massima del calo è stata raggiunta a giugno, con una riduzione del 55,8%. In calo, di conseguenza, anche il numero delle persone fisiche che hanno contratto un mutuo (-33,7%), con una riduzione di -28,7% per la fascia 18-35 e -37,1% per la fascia di età 36-45 anni.

In termini economici, il calo percentuale si è concretizzato in oltre 100mila euro erogati in meno: si passa da 340.720.708 euro nel primo semestre 2022 a 231.124.984 euro nel primo semestre 2023. La differenza di questi due dati è data da una riduzione a due cifre di tutti i mutui concessi, con un calo del 100% dei prestiti da 450mila a 499mila euro, ad eccezione dei mutui superiori a 500mila euro, che hanno registrato invece un incremento del 15%.

Anche le surroghe calano del 30,3% nel primo semestre 2023 rispetto al primo semestre 2022.

Inversione di tendenza preoccupante

Una inversione di tendenza preoccupante, considerato che sempre il Consiglio nazionale del notariato aveva comunicato come nel 2022 in Sicilia fossero state siglate 91.252 compravendite di beni immobili, il 6,31% del totale nazionale, con un trend annuale in crescita.

La variazione tra primo e secondo semestre era stata dell’1,41%, contro una media nazionale del -2,44%. Con tali numeri, la Sicilia si era posta al settimo posto tra le regioni in termini di crescita.

Il calo è una realtà nazionale

C’è anche da sottolineare come il calo delle compravendite nel 2023 sia una realtà nazionale: nei primi sei mesi dell’anno in corso si è registrato un calo dell’8,7% delle compravendite di abitazioni, rispetto allo stesso periodo del 2022, una inversione di tendenza rispetto agli ultimi due anni, quando si era invece verificata una accelerazione delle operazioni legata al post Covid.

Al contrario, il mercato delle seconde case tra privati è pressoché stabile rispetto al primo semestre 2022 con una riduzione di appena l’1,9%.

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