Progetti utili alla collettività, al via Licata Pulita - QdS

Progetti utili alla collettività, al via Licata Pulita

redazione

Progetti utili alla collettività, al via Licata Pulita

mercoledì 30 Agosto 2023

L’iniziativa è stata predisposta dall’Amministrazione comunale per coinvolgere i percettori del Reddito di cittadinanza nella pulizia dei due cimiteri cittadini e delle aree urbane ed extraurbane

Restituire alla comunità ciò che la comunità sta dando per l’individuo. È questo l’obiettivo del progetto Licata Pulita, che ha preso il via proprio nei giorni scorsi.

Si tratta di un’iniziativa di utilità collettiva predisposta dall’Amministrazione comunale che vedrà impegnati i percettori del Reddito di cittadinanza nella pulizia e nel ripristino del decoro dei due cimiteri comunali e delle aree urbane ed extraurbane del comune. Un’iniziativa che è stata illustrata proprio in occasione del via ai primi interventi dall’Amministrazione comunale di Licata e in particolare dal sindaco Angelo Balsamo e dall’assessore ai Servizi sociali Maria Platamone.

Il Progetto utile alla collettività (Puc) approvato dalla Giunta municipale è finalizzato esclusivamente al coinvolgimento di beneficiari del Reddito di cittadinanza e prevede l’utilizzo di sessanta unità, di cui trenta in carico dei Servizi sociali del Comune e trenta del Centro per l’impiego, per la pulizia dell’area cimiteriale e delle aree urbane ed extraurbane per un totale di 16 ore lavorative settimanali.

Nell’ambito dei Patti per il lavoro o per l’inclusione sociale, i beneficiari Rdc sono tenuti a svolgere Progetti utili alla collettività (Puc) nel comune di residenza per almeno otto ore settimanali, aumentabili fino a 16. I Comuni sono responsabili dei Puc e li possono attuare in collaborazione con altri soggetti. Oltre a un obbligo, i Puc rappresentano un’occasione di inclusione e crescita per i beneficiari e per la collettività: per i beneficiari, perché i progetti sono strutturati in coerenza con le competenze professionali del beneficiario, con quelle acquisite anche in altri contesti e in base agli interessi e alle propensioni emerse nel corso dei colloqui sostenuti presso il Centro per l’impiego o presso il Servizio sociale del Comune; per la collettività, perché i Puc devono essere individuati a partire dai bisogni e dalle esigenze della comunità locale e dovranno intendersi come complementari, a supporto e integrazione rispetto alle attività ordinariamente svolte dai Comuni e dagli Enti pubblici coinvolti.

Le attività messe in campo nell’ambito dei Puc devono rispondere a uno specifico obiettivo da raggiungere in un intervallo di tempo definito, attraverso la messa in campo di risorse umane e finanziarie. Il progetto può riguardare sia una nuova attività sia il potenziamento di un’attività esistente, ma in nessun caso le attività in esso svolte potranno essere sostitutive di quelle ordinarie né saranno in alcun modo assimilabili ad attività di lavoro subordinato o parasubordinato o autonomo.

I progetti, come detto, sono a titolarità dei Comuni, ferma restando la possibilità di svolgerli in gestione associata. In ogni caso i beneficiari sono tenuti a partecipare ai progetti attuati nel loro comune di residenza. I Comuni, singoli o associati e raccordandosi a livello di Ambito territoriale, sono responsabili dell’approvazione, attuazione, coordinamento e monitoraggio dei progetti posti in essere, anche con l’apporto di altri soggetti pubblici e del privato sociale.

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