Si è determinata una riduzione degli introiti e seri danni economici alla categoria, ma anche un concreto rischio per la tutela dell’utenza di strade ed autostrade.
“I
termini per le revisioni che avrebbero dovuto essere effettuate dal 1°
settembre 2020 al 30 giugno 2021 sono prorogati per un periodo di 10
mesi per effetto dell’articolo 5 del cosiddetto “decreto Omnibus 2”, provvedimento
approvato in sede europea e recepito dall’Italia. Un’altra brutta tegola per i
centri che svolgono questa attività”.
CNA
Sicilia,
preoccupata per gli inevitabili riflessi negativi prodotti da questa novità, chiede
con fermezza lo stop ai continui rinvii per le revisioni auto. Vito Sauta e
Giuseppe Calì, rispettivamente Presidente Regionale e componente della
presidenza nazionale del settore autoriparazione, sottolineano come
“negli ultimi 12 mesi si sia assistito ad un ripetuto slittamento della
scadenza della revisione dei veicoli, determinando una riduzione degli
introiti e seri danni economici alla categoria, ma anche un concreto
rischio per la tutela dell’utenza di strade ed autostrade, e quindi dei
cittadini, con pesanti ricadute negative sulla sicurezza viaria.
Da
più di un anno la CNA è impegnata in un costante confronto con le
Istituzioni preposte, ma all’attenzione palesata a parole non sono
susseguiti fatti concreti. Il comparto garantisce occupazione a più di 30mila
persone in tutta Italia, e i centri di revisione attualmente operativi in
Sicilia sono circa 700. Da segnalare inoltre il mancato adeguamento
della tariffa, previsto dalla Legge di Bilancio ma ancora privo del
necessario decreto attuativo. Non è più rinviabile un intervento del Governo
Nazionale che possa scongiurare l’aggravarsi di una crisi, in un settore
fondamentale – concludono Sauta e Calì – sia per l’economia che per la
sicurezza stradale nel nostro Paese”.