In base alla somma ci possono essere diversi tipi di provvedimenti
Il fenomeno delle fatture false è sempre più diffuso è ha un forte impatto sulla nostra economia. Fondamentalmente si tratta di un mezzo per evadere il fisco, in modo da dichiarare introiti inferiori e pagare meno tasse o addirittura non pagarle per niente. Di base c’è da dire che fattura falsa sembra in tutto e per tutto una fattura normale, ma non rappresentando la verità riguarda operazioni mai avvenute, parzialmente realizzate o con importi gonfiati rispetto al valore reale dei beni o servizi forniti.
I tipi di fatture false
- Fatture oggettivamente inesistenti: documentano operazioni mai realizzate o realizzate solo in parte. Possono essere totalmente fittizie o parzialmente inesistenti in termini quantitativi.
- Fatture soggettivamente inesistenti: riportano un’indicazione mendace dei soggetti che hanno partecipato all’operazione. In questo caso, l’operazione è realmente avvenuta, ma il soggetto che emette la fattura è diverso da chi ha effettivamente fornito il bene o il servizio.
Il reato di falsa fatturazione si configura quando vengono emesse o utilizzate fatture per operazioni inesistenti. L’articolo 8 del D.lgs. 74/2000 disciplina questo reato, che si consuma all’atto dell’emissione o del rilascio della fattura falsa. Non è necessario che il documento venga effettivamente utilizzato per evadere le imposte; è sufficiente la mera emissione con lo scopo di consentire a terzi l’evasione fiscale.
Fatture false, le conseguenze
Le conseguenze variano a seconda delle somme trattate:
- Sotto certi valori, il reato è di tipo amministrativo-tributario;
- Al di sopra di alcuni valori, diventa un reato penale;
- In caso di fatturazione di operazioni inesistenti, indipendentemente dall’importo, scatta il reato penale. In questo caso si parla di una reclusione dai 18 mesi fino ai 6 anni.
Il decreto legge n.124/2019, detto anche Decreto Fiscale 2020, ha previsto delle pene più pesanti per i cosiddetti “grandi evasori”, con pene differenti per persone fisiche e aziende:
- Persone fisiche: se la somma evasa è inferiore a 100.000 euro, allora è prevista una reclusione da 18 mesi a 6 anni, se è superiore allora si va da un minimo di 4 anni fino a un massimo di 8;
- Aziende: le sanzioni amministrative sono calcolate in virtù dell’applicazione della responsabilità amministrativa da reato. In questo caso è prevista una sanzione pecuniaria fino a 500 quote, dove ogni quota ha un valore compreso tra un minimo di 258,00 euro e un massimo di 1549,00.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI