TORINO – Quasi un abitante della Sicilia su due (45%) si dice interessato a vivere un’esperienza enoturistica, visitando vigne e cantine alla scoperta di eccellenze vitivinicole. Lo evidenzia l’Osservatorio Reale Mutua dedicato all’agricoltura. Un dato importante nel periodo della vendemmia e con l’inizio dell’autunno, dopo le difficoltà del lockdown e della scarsa affluenza di turisti stranieri.
Il dato ben si lega alle tradizioni del nostro Paese, che da sempre prevede un ruolo importante per il vino: non a caso il 45% dei siciliani lo considera un elemento importante della convivialità, mentre il 39% si ritiene un appassionato se non, addirittura, un esperto.
A spingere verso l’enoturismo è, innanzitutto, la possibilità di vivere esperienze uniche e appaganti, ad esempio grazie agli itinerari tematici (48%), insieme all’opportunità di ricercare vini e produzioni particolari (28%) e alla curiosità di scoprire luoghi di produzione sempre nuovi e diversi (13%).
Ma a rendere attraente la visita a vigne e cantine è anche l’occasione di conoscere meglio gli elementi della cultura e delle tradizioni delle campagne (29%), e quasi uno su cinque (18%) sottolinea l’importanza del fascino delle bellezze naturali; a questi si aggiunge un ulteriore 23% che pone l’accento sulla possibilità di potersi anche rilassare grazie a un’esperienza come questa.
Parliamo di un ambito, quello dell’enoturismo, che per il 45% dei siciliani dà lustro al concetto stesso di “Made in Italy” e che, nota più di un intervistato su tre (34%), sostiene l’economia nazionale, e impattando in maniera importante anche su quella locale (19%).