Raccolte fondi per aiutare il Festival Falcone e Borsellino, oggetto di furti e atti vandalici - QdS

Raccolte fondi per aiutare il Festival Falcone e Borsellino, oggetto di furti e atti vandalici

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Raccolte fondi per aiutare il Festival Falcone e Borsellino, oggetto di furti e atti vandalici

Sonia Sabatino  |
lunedì 11 Luglio 2022

Sono tante le manifestazioni di solidarietà raccolte dal “Festival Falcone e Borsellino” dopo l’ultimo atto vandalico di cui è stato oggetto

Sono tante le manifestazioni di solidarietà raccolte dal “Festival Falcone e Borsellino” dopo l’ultimo atto vandalico di cui è stato oggetto, ma ancora non è abbastanza, per cui la manifestazione e tutti gli eventi collaterali continuano ad essere a rischio.

Gli atti vandalici

«Inizialmente abbiamo cercato di mettere le cose a tacere per non dare soddisfazione a questa gente, ma dall’altro lato dopo l’ultimo furto c’è voglia di riscatto, ci hanno lasciato soltanto una prolunga e un giravite – racconta a Qds Francesco Davì, co-fondatore e direttore tecnico del Festival Falcone e Borsellino -. Domenica scorsa abbiamo fatto l’ultimo spettacolo, ospitando una compagnia di Ragusa, poi lunedì abbiamo chiuso la villa comunale “Principessa Mafalda di Savoia” a Capaci e siamo tornati giovedì sera, in cui avremmo dovuto fare le prove per lo spettacolo previsto per sabato scorso. Quando sono andato al magazzino che ci hanno affidato per sistemare la strumentazione, ho visto che la porta non aveva il catenaccio, parliamo di un portone in ferro abbastanza resistente, quindi, senza toccare la maniglia, sono tornato indietro per chiamare qualcuno che venisse con il telefono a farmi luce e vedere cosa fosse successo. Aprendo abbiamo visto che non c’era più nulla».

Il danno stimato

Il danno stimato è di circa 12 mila euro, ma questo episodio va a sommarsi ad una serie inquietante di aggressioni subite dal Festival dedicato ai magistrati, infatti, durante quest’ultima rassegna sono trovate delle poltroncine in plastica rotte e buttate sul palco, dei pannelli scenografici anche questi rotti di proposito e poi hanno tentato di staccare il banner che si monta sull’americana. «Alla fine sono riusciti a staccare la parte in cui ci sono le facce di Falcone e Borsellino. Abbiamo trovato una serie di pietre, bottiglie, bicchieri, pezzi di ferro, per cui abbiamo realizzato subito che avevano usato le immagini dei magistrati come bersaglio. Ci siamo arrabbiati moltissimo e non abbiamo fatto neanche le foto, ci siamo limitati a riattaccare tutto perché non volevamo dare visibilità ai gesti di questa gente – riferisce ancora l’organizzatore del Festival – Adesso, però, abbiamo deciso di parlarne perché questo Festival è totalmente autofinanziato e il Comune di Capaci non sgancia un centesimo. Tutto quello che si guadagna si investe nello stesso Festival, quindi, in strumentazione, laboratori per i bambini, corsi di legalità, aggiornamento, dizione, recitazione, ecc… Siamo amareggiati perché, dietro volontà di Maria Ansaldi, l’altro fondatore del Festival, abbiamo pensato realizzare questo evento per ripulire un po’ il nome di Capaci, ma invece esprimono più vicinanza le istituzioni esterne che quelle più vicine ed è veramente brutto».

In questi giorni, sono state attivate due campagne di raccolta fondi, una da parte dell’associazione nazionale “Unione Italiana Libero Teatro”, e un’altra è stata avviata da un avvocato palermitano, genitore di uno dei bambini che frequentano i laboratori. «Purtroppo, non riusciremo in tempi brevi ad avere di nuovo la strumentazione di prima perché noi avevamo tutto, potevamo ospitare chiunque, dal gruppo rock al concerto lirico, lettori e speaker radiofonici, potevamo fare anche il famoso teatro esperenziale, proiezioni ecc..- precisa infine Davì – In tutti i casi, le angherie che stiamo subendo ci fanno capire che siamo sulla strada giusta, perché evidentemente diamo fastidio, ed è proprio per questo che non ci fermeremo».

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