Ragusa, scoperti 5 "furbetti" del reddito di cittadinanza - QdS

“Furbetti” del reddito di cittadinanza, un “affare” da 38mila euro l’anno: scattano denunce

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“Furbetti” del reddito di cittadinanza, un “affare” da 38mila euro l’anno: scattano denunce

Redazione  |
mercoledì 12 Ottobre 2022

Ecco l'esito degli ultimi controlli ai percettori di reddito di cittadinanza in provincia di Ragusa.

I carabinieri del comando provinciale di Ragusa hanno effettuato, nei giorni scorsi, una serie di controlli nei confronti dei percettori del reddito di cittadinanza e individuato 5 “furbetti“, che avrebbero percepito la misura di sostegno al reddito senza averne diritto.

Quattro di questi risultano denunciati e indagati per indebita percezione del reddito di cittadinanza e truffa aggravata.

Ragusa, scoperti 5 “furbetti” del reddito di cittadinanza

In particolare, i militari della Stazione di Ragusa Ibla, a conclusone di complessa attività di indagine, hanno denunciato quattro ragusani per indebita percezione del reddito di cittadinanza e truffa aggravata.

Dichiaravano residenze anagrafiche fittizie, figurando in nuclei familiari autonomi, abbattendo così l’indicatore della situazione economica equivalente in maniera tale da accedere al reddito. Questo era il modus operandi che i 4 indagati hanno utilizzato per ottenere indebitamente il beneficio pubblico. Avrebbero ottenuto circa 38mila euro complessivi solo nel 2022 raggirando il sistema.

Una dei “furbetti”, una 64enne, percepiva la somma di ben 1.200€ mensili nonostante abitasse di fatto con sua figlia, già beneficiaria del reddito, e avesse nella propria disponibilità diversi beni, tra cui due autovetture, un motociclo e un autocarro. Quest’ultimo mezzo, inoltre, veniva utilizzato per la vendita in nero di prodotti agricoli.

A Scicli, i carabinieri hanno denunciato una donna che aveva avuto accesso al reddito di cittadinanza dichiarando che all’interno del proprio nucleo famigliare nessuno poteva contare su un reddito fisso. Dagli accertamenti, invece, è emerso che uno dei componenti aveva un contratto di lavoro da cui gli derivava una regolare retribuzione. Anche in questo caso, il danno rilevato si aggira sui 20.000€ indebitamente percepiti.

I carabinieri, scoperte le truffe, hanno quindi provveduto a far sospendere l’erogazione dei fondi e a denunciare i 4 indagati.

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