Venti vittorie e cinque pareggi in campo. Duemila appassionati all’Aldo Campo nel giorno della festa con il Viagrande, un autentico patrimonio di valori.
Venti vittorie e cinque pareggi in campo. Duemila appassionati all’Aldo Campo nel giorno della festa con il Viagrande, un autentico patrimonio di valori. La Coppa Italia è già in bacheca da un mese con la vittoria in finale sul Mazara.
Il Ragusa del presidente Giacomo Puma approda in Serie D, torna nel massimo campionato dilettantistico italiano, forte anche di un record nazionale, visto che è ad oggi l’unica squadra imbattuta dalla Serie A all’Eccellenza.
La soddisfazione di Graziano Strano
“La società ha lavorato bene – commenta il direttore dell’area tecnica Graziano Strano – e non si è risparmiata. Abbiamo costruito un’idea progettuale di lavoro importante, intervenendo nel modo corretto a dicembre in sede di mercato. Il nostro valore aggiunto è stato Filippo Raciti. Lo dissi già nel giorno della presentazione e i fatti mi hanno dato ragione”.
Il Ragusa non partiva con i favori del pronostico. “Eravamo la quinta forza, forse. Ma non ci siamo fermati. C’erano altre squadre costruite per vincere. Noi abbiamo lanciato segnali importanti settimana dopo settimana, inserendo giocatori funzionali al progetto tattico. Ora, dopo aver vinto campionato e Coppa, ci rimane il record di imbattibilità italiano da conservare”.
Graziano Strano è un dirigente appassionato e passionale. Uno che ha masticato calcio da bambino insieme con il fratello Pippo, oggi allenatore dell’Enna. Uno che negli ultimi anni ha professionalizzato il ruolo di dirigente. “Per me oggi è un lavoro – conclude – sul quale credo fortemente. Voglio crescere e migliorarmi costantemente. Con umiltà mi sono avvicinato la scorsa estate al beach soccer, vincendo con il Catania due trofei. Con grandi stimoli sono arrivato a Ragusa per incamerare il quarto successo di campionato che mi porta a essere il più titolato. Sono fiero di questi risultati. Una dedica? A me stesso che con grande forza ho saputo reagire nei momenti difficili di qualche anno addietro”.
L’allenatore della squadra dei record
Filippo Raciti è l’allenatore della squadra dei record. Uno che non le manda di certo a dire. Uno che ha sempre fatto parlare la logica del campo, perché sul rettangolo di gioco contano la squadra, le emozioni, ma anche il modo in cui vivi il calcio. E per Filippo il calcio non è solo un lavoro è vita.
“Ragusa ormai è la mia seconda casa. Sono orgoglioso del mio gruppo, della mia squadra, della società e di chi ci ha creduto. Sono stati mesi affascinanti, intensi e ricchi di pathos. Vedere duemila tifosi all’Aldo Campo è stato un momento che non dimenticherò facilmente. Orgoglioso di allenare i miei ragazzi”.
Già lo scorso anno l’undici ibleo aveva cominciato a costruire il mosaico vincente. “Questo è successo che nasce nel periodo post covid. Nelle prime cinque-sei giornate dello scorso anno l’emergenza sanitaria ci aveva travolto. Non riuscivo mai a schierare una formazione uguale all’altra. Poi dopo 4 mesi di stop abbiamo ripreso il campionato, centrando risultati importanti e perdendo ad Aci Sant’Antonio e con il Siracusa. In mezzo a quelle due fasi devo ringraziare la società per avermi dato fiducia. Non capita tutti i giorni”.
Per Raciti è il secondo doble a Ragusa. “Tre anni fa conquistai la Promozione in Eccellenza e la Coppa Italia. Oggi ci ripetiamo ma in una serie superiore, ma con prospettive importanti di sviluppo. Ora bisogna non disperdere l’entusiasmo e programmare. Ragusa può davvero collocarsi in un posto significativo nello scenario calcistico siciliano”.
Nunzio Currenti
