Raid punitivo contro il professore per la nota alla figlia: in manette 34enne

Raid punitivo contro il professore per la nota alla figlia: in manette 34enne

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Raid punitivo contro il professore per la nota alla figlia: in manette 34enne

Redazione  |
martedì 11 Ottobre 2022

L'accusa è di lesioni personali aggravate, violazione di domicilio, violenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio.

Botte al prof colpevole di aver messo una nota alla figlia. Succede a Bari. I fatti risalgono al mese di settembre scorso ma, oggi, arriva la svolta: il padre 34enne della studentessa è stato arrestato dalla polizia e si trova ai domiciliari con l’accusa di lesioni personali aggravate, violazione di domicilio, violenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio.

La denuncia e le indagini

A denunciare i fatti è stato lo stesso prof, Vincenzo Amorese dopo le percosse, lo scorso mese di settembre. Oggi, grazie alle indagini per le quali sono state visionate anche le immagini registrate dalla telecamera, la svolta. Il 34enne, secondo quanto scritto nell’ordinanza del Gip, sarebbe entrato a scuola con un complice – che pare ancora non sia stato identificato. Avrebbe chiesto al docente di uscire e lo avrebbe malmenato in corridoio.

La ricostruzione dei fatti

Secondo quanto si legge nell’ordinanza del gip, il professore aveva rimproverato l’alunna perché era entrata alla seconda ora senza permesso. L’alunna avrebbe reagito ai rimproveri istigando altri compagni a non seguire la lezione. A quel punto il professore le ha messo una nota sul registro. Dopo il provvedimento disciplinare il papà si è presentato a scuola per aggredirlo. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, due docenti di sostegno avrebbero confermato la versione del professore, sostenendo che l’alunna stava disturbando la lezione. Le stesse docenti hanno riferito agli agenti che l’alunna, dopo avere ricevuto la nota, aveva creato un gruppo di amiche invitandole a dire che il professore ha l’abitudine di guardare il fondoschiena delle alunne. Una circostanza, questa, smentita dalle stesse professoresse.

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