Rassicurazioni per l’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto - QdS

Rassicurazioni per l’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto

Lina Bruno

Rassicurazioni per l’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto

martedì 28 Marzo 2023

Nessuna privatizzazione e riapertura del Pronto soccorso nel mese di maggio. Questi i punti salienti delle interlocuzioni tra Asp, sindaci del Distretto sanitario D28, sindacati e cittadini

BARCELLONA POZZO DI GOTTO (ME) – Un ospedale da valorizzare, non certo da chiudere. Questa la linea dell’Asp di Messina dopo le vicende e le interlocuzioni che hanno scatenato le proteste di sindaci del Distretto sanitario D28, cittadini e sindacati. Nessun accordo ancora tra Direzione aziendale e Fondazione Giglio, nessuna privatizzazione mentre il Pronto soccorso riaprirà a maggio. Sono elementi emersi anche dalla riunione della scorsa settimana nella sede della Direzione dell’Azienda sanitaria messinese, dove è stato illustrato al sindaco di Barcellona Pinuccio Calabrò il cronoprogramnma per la riapertura del Pronto soccorso e di tutti i reparti di base e ribadito la necessità del mantenimento dell’emergenza urgenza sia al Cutroni Zodda che al nosocomio di Milazzo.

Rassicurazioni che hanno fatto registrare un’apertura del Comitato civico e dei 13 sindaci del Distretto nei confronti della Fondazione Gemelli-Giglio che ha proposto all’Asp una convenzione per l’apertura dei reparti di Urologia e Ortopedia, all’interno del presidio ospedaliero, con l’attivazione di 24 posti letto, Fondazione che, come si ricorderà, ha già avviato una collaborazione con l’ospedale di Mistretta.

Nei mesi scorsi sono emerse tutte le criticità del nosocomio barcellonese, legate alla pandemia ma soprattutto alla mancanza di personale, medici e infermieri; non è mancato l’impegno per reperire altri operatori, fanno sapere dall’Asp, ma molti bandi sono andati spesso deserti. Nonostante le difficoltà però ci sono dati su ricoveri e interventi, come evidenziato dai dirigenti dell’Uosd di Chirurgia generale Giuseppe Alesci, Antonino Mario Genovese, Giancarlo Torre e Giuseppe Zaccone che dimostrano un incremento delle prestazioni e un abbattimento dei tempi di attesa: “Da marzo a dicembre 2022 sono stati effettuati complessivamente 517 prestazioni ambulatoriali di cui 237 interventi chirurgici ambulatoriali tramite Cup. Vi è stata un’attività ambulatoriale interna di 747 medicazioni chirurgiche e 255 interventi chirurgici in regime di ricovero”.

“Nel 2023 – hanno aggiunto i dirigenti medici – continua il trend positivo dell’Uosd di Chirurgia generale del Presidio ospedaliero, nonostante la ben nota carenza di personale sanitario al momento rappresentato da sole quattro unità mediche dirigenti, otto unità infermieristiche, tre Oss, due Osa. Si segnala che comunque sono in corso procedure concorsuali da parte dell’Asp che dovrebbero portare a un incremento delle figure.

Per la Degenza dal 1 gennaio 2023 in regime di ricovero ordinario e/o day surgery, sono stati già eseguiti 74 interventi chirurgici tra cui si segnalano 11 interventi di colecistectomia laparoscopica che rappresenta uno degli obiettivi di salute e funzionamento delle aziende sanitarie siciliane con degenza post-operatoria inferiore a tre giorni. Il numero totale di ricoveri è di 77 pazienti.

Positivo anche il trend dell’attività assistenziale erogata in regime ambulatoriale tramite prenotazione al Cup: 61 prestazioni ambulatoriali e 62 interventi chirurgici.

Esortano a lavorare per rafforzare questo trend della sanità pubblica Pietro Patti e Ivan Tripodi, segretari generali rispettivamente di Cgil e Uil, che vedono all’orizzonte un disegno di privatizzazione: “Le Fondazioni interessate alla gestione di alcune specialità sono private, tant’è che alla stragrande maggioranza del personale dipendente viene applicato il Ccnl dell’Aiop. È sufficiente soltanto questo elemento per smentire clamorosamente coloro i quali sostengono che le Fondazioni sono enti pubblici”.

Il deputato regionale Pino Galuzzo sostiene che il Gemelli-Giglio è una fondazione a partecipazione interamente pubblica, con capofila la Regione Siciliana. “L’aspetto particolarmente odioso di questa vicenda siciliana – hanno evidenziato Patti e Tripodi – è che le Fondazioni in questione non si fanno carico dell’emergenza-urgenza, bensì soltanto di interventi chirurgici programmati che permettono di incamerare addirittura l’85% del drg prodotto. È del tutto ovvio che senza la presenza del pronto soccorso, il Cutroni Zodda, ospedale aperto da 124 anni, può considerarsi chiuso. Chiediamo all’assessore regionale alla salute Volo di sospendere qualsiasi procedura di privatizzazione e di rilanciare l’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto attraverso le assunzioni del personale medico necessario a garantire i livelli essenziali di assistenza e l’emergenza-urgenza”.

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