Al via il recupero dell’area archeologica di Akrai a Palazzolo Acreide - QdS

Al via il recupero dell’area archeologica di Akrai a Palazzolo Acreide

Luigi Solarino

Al via il recupero dell’area archeologica di Akrai a Palazzolo Acreide

giovedì 23 Febbraio 2023

Il sito culturale di Palazzolo Acreide è pronto alla riqualificazione: consegnati i lavori che prevedono il restauro conservativo del complesso scultoreo dei Santoni e dell’area dei Templi Ferali

PALAZZOLO ACREIDE (SR) – Al via i lavori di recupero, valorizzazione e fruizione dell’area archeologica di Akrai a Palazzolo Acreide. Infatti sono stati consegnati i lavori che prevedono il restauro conservativo del complesso scultoreo dei Santoni e il recupero dell’area pertinente ai Templi Ferali. Alla consegna hanno presenziato il soprintendente dei Beni culturali di Siracusa, Salvatore Martinez, il direttore del Parco archeologico di Siracusa, Antonello Mamo, e il sindaco di Palazzolo Acreide, Salvatore Gallo.

Ad eseguire gli interventi sarà l’impresa MB Costruzioni srl (capogruppo) di Catania, in associazione temporanea con l’impresa Sestito Giancarlo & figli srl di Crotone, che avrà un anno di tempo per realizzare l’opera. Il progetto, redatto dalla Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Siracusa, è finanziato con risorse del Po Fesr (Programma operativo Fondo europeo di sviluppo regionale) 2014-2020 della Regione Siciliana, per complessivi 654 mila euro.

L’intervento prevede anche la creazione di un centro visitatori, stilisticamente compatibile con l’elevato pregio paesaggistico del luogo, completo di servizi, di biglietteria e di un centro multimediale divulgativo-informativo. E, ancora, un piccolo piazzale di sosta e di ristoro, pavimentato con basole e acciottolato con panchine in pietra calcarea e pannelli informativi. Quello dei Santoni è un grande complesso di sculture rupestri relative all’antico culto della Magna Mater. Il sito è unico al mondo per la grandezza e per la completezza delle rappresentazioni ed è considerato il principale centro del culto della Dea Cibele in Sicilia.

Le sculture sono racchiuse in dodici ampie nicchie scavate nella roccia, undici poste sullo stesso livello e una posta su un livello più basso. Ulteriori nicchie più piccole, prive di immagini, completano la struttura che presenta un impianto architettonico regolare il cui carattere unitario ha consentito di identificare il luogo come un santuario. In dieci delle nicchie è riprodotta l’immagine della dea assisa in trono di prospetto circondata da altre figure. In uno solo dei rilievi la dea è raffigurata in piedi, a grandezza naturale.

Il santuario è stato datato dagli archeologi intorno al IV-III secolo a.C. Dato l’avanzato stato di degrado in cui si trovano le sculture, dovuto essenzialmente all’azione degli agenti atmosferici e ad atti di vandalismo che in passato hanno interessato il sito, si procederà con un restauro conservativo preceduto da un rilievo con laser scanner e mappatura della tipologia dei degradi. Successivamente verranno realizzati i calchi di ogni scultura, si studieranno gli aspetti morfologici delle figure al fine di risalire al loro originario aspetto. A completamento del progetto è infine previsto uno scavo archeologico nell’area, per verificare l’eventuale esistenza di ulteriori emergenze.

“Attraverso quest’intervento – ha dichiarato l’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato – sarà possibile migliorare la fruizione e la funzionalità dell’itinerario di visita, accrescere la conoscenza del bene archeologico e soprattutto risolvere le problematiche legate alla sua conservazione”.

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