Reddito di mafia

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Daniele D'Alessandro

Reddito di mafia

Giovanni Pizzo  |
sabato 30 Settembre 2023

La riflessione di Giovanni Pizzo sulla frase pronunciata da un uomo che aveva portato i fiori a Matteo Messina Denaro a Castelvetrano

Colpisce la frase di un uomo a Castelvetrano che portava un fiore per la sepoltura di MMD, Matteo Messina Denaro. “Lui dava lavoro, lo Stato toglie..”, in questa semplice, ma non banale, frase c’è tutto il perché di un fallimento. La sconfitta di un contratto di civiltà, politico-sociale, tra Stato e comunità isolana. Se fossero vivi Danilo Dolci o Ludovico Corrado guarderebbero sconsolati un territorio che dopo 80 anni dalla sbarco degli americani, o forse proprio per quello, ragiona ancora così.

È solo di una settimana la protesta della comunità marsalese, e dei dintorni, sul disastro della viticoltura. Che c’entra direte voi? In molti si potrebbe affacciare l’idea che se ci fosse stato Lui, la vera Cassa del Mezzogiorno, li avrebbe aiutati. Perché MMD era la finanza locale, la banca del trapanese, nel fallimento o la scomparsa di altri istituti, e nell’immaginario collettivo dava lavoro, cosa che lo Stato, la Regione neanche a parlarne, non da. Anzi ad un viticoltore magari prende in tasse, mentre lesina l’acqua, risorsa fondamentale per affrontare i cambiamenti climatici epocali che in Sicilia arrivano prima di altri posti. Lo Stato invece toglie pure il RDC ai poveracci o presunti tali.

Ovviamente lui non aiutava nessuno, riciclava denaro in attività lecite o semilecite, appropriandosi dell’economia locale. Magari tramite alcuni soggetti prestanome, comprava olive o uva dagli agricoltori, a prezzi da lui controllati e, ovviamente, imposti. Ma era per loro la cosiddetta Mano Invisibile, quella su cui Keynes ha fondato le sue teorie economiche, che invece non appartiene allo Stato. Chi finanzia le imprese, l’economia produttiva da queste parti? C’è un Mediocredito che garantisce le piccole casse rurali che ancora resistono? C’è un IRI che ricostruisca la quantità miliardaria di aziende confiscate alla Mafia, e che sembrano un vuoto a perdere? Di ieri è la confisca, per evasione fiscale ma non per mafia, del più grosso gruppo turistico del marsalese. Che prospettiva di sviluppo ha ora questa azienda dopo la confisca? Rilancerà investimenti, assumerà nuovi giovani, o emigreranno.

Dietro le sconcertanti parole del castelvetranese che porta i fiori a MMD ci sono queste preoccupazioni. C’è assenza di Stato inteso come una comunità che sostituisce la cattiva moneta per metterci quella buona. Non se ne vede moneta buona da queste parti, e di solo repressione e demonizzazione non si campa. E le menti semplici, ma non banali, possono rimpiangere la cattiva.

Così è se vi pare

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