Roberta Guzzardi, Sezione Sicilia Osservatorio Carceri di Antigone - QdS

Roberta Guzzardi, Sezione Sicilia Osservatorio Carceri di Antigone

redazione

Roberta Guzzardi, Sezione Sicilia Osservatorio Carceri di Antigone

Gabriele D'Amico  |
sabato 22 Aprile 2023

Nell’Isola non tutte le carceri a norma “Sovraffollamento emergenza anche qui”

CATANIA – Il sistema penitenziario siciliano, al contrario di quello di altre regioni, non ha un bilancio negativo nel rapporto tra posti disponibili e detenuti presenti in carcere. Non sono infatti ancora occupati nelle 23 strutture isolane 309 posti. Tuttavia l’alto numero di persone con pene detentive brevissime risulta essere un enorme peso per le case circondariali siciliane. L’esempio è ben rappresentato dal Pagliarelli di Palermo, dove si è registrato uno degli ultimi episodi di suicidio e dove ci sono 108 detenuti in più rispetto alla capienza prevista dalla legge.

A spiegarlo al Quotidiano di Sicilia è Roberta Guzzardi, membro dell’osservatorio delle carceri di Antigone, sezione Sicilia. “Anche se è impossibile dare dati aggiornati – dichiara – in quanto quest’anno in Sicilia non sono ancora state fatte le visite annuali di Antigone, l’emergenza più grande in Sicilia è il sovraffollamento. In una casa circondariale che può ospitare 279 persone ma ne ospita 330 viene meno la garanzia dei tre metri quadrati calpestabili a persona. Che ricordiamo essere di per sé pochissimi”. Il riferimento è al carcere etneo di Piazza Lanza, ma ci sono strutture con molti più detenuti rispetto alla capienza regolamentare, come quello di Augusta che ne conta 481 anche se la capienza è di 364 (117 detenuti in più).

Il sovraffollamento delle case circondariali non è l’unica problematica dei detenuti siciliani. “L’esigenza – continua – è anche una maggiore collaborazione con gli enti esterni. Considerato che il numero dei detenuti tende ad aumentare, diventa complicato ascoltare le esigenze di tutti nelle tempistiche corrette: si registra un ritardo nella concessione dei benefici di legge”.

Il tutto si traduce dunque in una “questione numerica” in Sicilia. “Non solo degli operatori della polizia penitenziaria – spiega – che sono in sotto organico, ma anche degli operatori del sociale, troppo pochi rispetto all’esubero ingiustificato del numero di detenuti”. Ma la previsione di Guzzardi è un “cambio, da questo punto di vista, dovuto alla riforma Cartabia che prevede forme sostitutive alle pene detentive brevi”.

Una situazione apparentemente tranquilla che però deve fare i conti con diversi episodi suicidiari avvenuti di recente nelle carceri di Caltagirone, Augusta e Palermo. “A breve sono previste le visite – spiega – e cercheremo di controllare meglio la situazione sia al carcere di Augusta sia dell’Ipm. Per adesso abbiamo solo domande senza risposte. Probabilmente, essendo casi isolati non si tratta di sopprusi da parte di altri detenuti, ma da momenti di sconforto dovuti al post-pandemia”.

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017