Sanità siciliana, taglio da 140 milioni: ecco i dettagli

Sanità siciliana, taglio da 140 milioni: ecco i dettagli

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Sanità siciliana, taglio da 140 milioni: ecco i dettagli

Redazione  |
giovedì 21 Marzo 2024

Nelle ultime settimane le notizie in merito alla sanità siciliana sono sempre più "taglienti". Tagli da 140 milioni.

Nelle ultime settimane le notizie in merito alla sanità siciliana sono sempre più “taglienti”. Sono già noti i 59 milioni di tagli sugli investimenti previsti dal decreto di rimodulazione del Pnrr ma, secondo una ulteriori analisi, a perdersi saranno 140 milioni. Spi Cgil Sicilia ha esaminato la misura del ministro Raffaele Fitto.

Tagli sanità siciliana, le strutture colpite

La provincia di Enna risulta essere quella più penalizzata. Osserviamo nel dettagli quali fondi salteranno. Oltre 8 milioni per l’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca, quasi 9 milioni per il San Giovanni di Dio di Agrigento, 16,5 milioni per l’ospedale Chiello di Piazza Armerina, oltre 7 milioni per il Policlinico di Messina, 15 milioni per l’Umberto I di Siracusa, 7 milioni e mezzo per il S.Antonio Abate di Trapani. La voce che, come accennato brevemente prima, salta all’occhio è quella che vede oltre 22 milioni di euro in meno solamente per l’ospedale Umberto I di Enna. La struttura subirò 3 tagli da altrettante misure diverse. Il sindacato pone l’attenzione pure sugli interventi mantenuti nella misura “Verso un ospedale sicuro e sostenibile” (poco meno di 62 milioni di euro). Figura un’incognita: tra il 2021 e il 2024 il governo ha stimato un aumento dei costi del 30% e di conseguenza le risorse inizialmente stanziate non saranno sufficienti a garantire tutti i lavori.

I dubbi dell’organizzazione sindacale

“Chi sceglierà quali mantenere e quali tagliare?” si domanda la segretaria regionale dello Spi Cgil Maria Concetta Balistreri. “Con quali risorse saranno realizzati gli interventi definanziati? Il governo nazionale ha sempre sostenuto che le risorse alternative ci sono e che tutti gli interventi saranno realizzati. Del resto anche il presidente Schifani e l’assessora Volo hanno sempre rassicurato tutti garantendo che le risorse ci sono. La questione è che a leggere le carte della Giunta regionale scopriamo che i soldi non ci sono e che stanno prendendo in giro i siciliani. Non ci aspettavamo che fosse l’assessora Volo ad intervenire, ma riteniamo indispensabile che il presidente Schifani si unisca al presidente della regione Lazio, della Calabria e della Lombardia (per citare quelli della stessa parte politica) per denunciare con forza quest’ultimo, in ordine di tempo, furto ai danni della salute dei cittadini siciliani. Ancora una volta a pagare saranno i cittadini siciliani – conclude Balistreri -, che vedranno penalizzato per l’ennesima occasione il loro diritto alla salute e alle cure”.

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