Schifani: “I termovalorizzatori? Li faremo, la Palermo-Catania è uno scandalo, la giunta farà un tagliando” - QdS

Schifani: “I termovalorizzatori? Li faremo, la Palermo-Catania è uno scandalo, la giunta farà un tagliando”

Accursio Sabella

Schifani: “I termovalorizzatori? Li faremo, la Palermo-Catania è uno scandalo, la giunta farà un tagliando”

sabato 22 Aprile 2023

Lungo intervento del governatore alla kermesse di Forza Italia: ha parlato anche di fotovoltaico, burocrazia e caro voli. Ecco cosa ha detto.

“Anas? Abbiamo alzato la voce ed è intervenuta. I termovalorizzatori li faremo. La giunta avrà bisogno di un tagliando. E sul caro voli, mi sono rifiutato di incontrare i vertici di Ita e Ryanair”. Doveva essere un resoconto dei primi sei mesi di governo, ma l’intervento di Renato Schifani alla convention di Forza Italia al Teatro Politeama, in qualche passaggio, è apparso come un intervento programmatico. Rivolto anche al futuro.

La candidatura

Ma prima, Schifani ha ripercorso le ore febbrili che hanno portato alla sua candidatura alla presidenza della Regione: “Ad agosto, – ricorda – vedo un’agenzia con la quale Ignazio La Russa aveva inserito il mio nome in una terna da presentare a Berlusconi per la presidenza della Regione. Non l’avevo minimamente messo in conto. Era un centrodestra dilaniato, in grande crisi, in qui giorni. Troppi screzi, troppi contrasti rischiavano di accompagnarci a una sicura sconfitta. L’indomani mattina – prosegue – ho ricevuto una telefonata da Silvio Berlusconi, con cui mi ha detto che la coalizione aveva indicato me. Mi ha detto: “Renato, vai e vinci. Ed è un modo con cui ci davamo reciprocamente forza. Di battaglie ne abbiamo fatte…”. Poi hanno chiamato gli altri; Meloni, Cuffaro, Lombardo, Salvini che è il ministro ai trasporti migliore che il Paese potesse avere. A lui e a Valeria Sudano il grande senso di responsabilità per il passo indietro a Catania”.

“La giunta? Avrà bisogno di un tagliando”

Si passa poi all’impegno alla guida della Regione. E Schifani mette subito in chiaro: “Non sono venuto a svernare, ma a tutelare gli interessi della mia terra, senza se e senza ma. Stiamo costruendo un futuro per cui non basterà un tempo breve. Ma un medio termine. Io lavoro 18 ore al giorno e non mi fermo né il sabato, né la domenica. Se serve anche di notte. La giunta all’inizio ha avuto qualche momento di confusione. Ma ora sta lavorando. Una giunta sulla quale potrebbe servire fare un tagliando, confrontandomi anche con i partiti”.

L’impugnativa

Non mancano i temi di attualità, a cominciare dalla recente impugnativa della Finanziaria regionale: “Io – assicura Schifani – non metterò la polvere sotto i tappeti. La Finanziaria è stata impugnata in alcuni articoli finanziati da Fondi europei che secondo il Consiglio dei ministri non erano più a disposizione della Sicilia. Recupereremo con la nuova programmazione, ho già parlato col ministro Urso. È successo, ma voglio promettere che non succederà più. Da adesso in poi, Fondi europei verranno gestiti senza parcellizzazione, ma ragionando sui grandi temi. Tra cui quello della pulizia degli alvei dei fiumi.

Il Ponte e le autostrade: “La Palermo-Catania è uno scandalo”

Si passa poi al tema caldissimo delle infrastrutture: “Matteo Salvini – dice – punta molto su questa opera. Ma noi abbiamo bisogno anche di interventi sulla viabilità interna. Oggi la Palermo-Catania è uno scandalo. All’Anas, forse, hanno sempre considerato la Sicilia come fosse la Finlandia, cioè ci considerano emarginati e pensano che noi possiamo aspettare. Ora hanno capito che la Sicilia alza la voce e pretende rispetto. Anas ha cambiato atteggiamento, ha stanziato un miliardo e siamo alla vigilia del commissariamento dei lavori della Palermo-Catania. Non vuole essere una sanzione ad Anas, ma un modo per collaborare. Ma stavolta saremo noi a risolvere il problema. Ci assumiamo questa responsabilità. Ho chiesto a Salvini un emendamento per chiedere il commissariamento e diventerà una norma. Questo è un fatto”.

Il fotovoltaico: “Royalties per la Sicilia”

Da un ministro all’altro, il passo è breve. Stavolta il tema è quello del fotovoltaico: “Ne ho parlato con Pichetto Fratin. Ho avuto contatti con grandi imprese – afferma Schifani – che volevano incontrarmi la volontà di investimenti in Sicilia, di grandi impianti. Quando ho sollevato il problema inizialmente si è gridato allo scandalo, poi si è capito che il problema è reale: perché le Regioni non devono ricevere le royalties, considerato che qui c’è il sole e quindi per noi può essere utile? Io lo chiedo per i siciliani, chiedo che una quota di quella energia possa esserci riconosciuta per abbassare le bollette dei siciliani. Questi gruppi hanno grossi profitti, quindi possono accettare questo minimo taglio”.

“In Sicilia burocrazia lenta”

“Io ho avuto modo di vedere – dice Schifani – come funziona la burocrazia a livello nazionale. È veloce. Funziona. Mentre i processi della burocrazia regionale sono molto lenti. Devo addirittura appuntarmi se l’input che avevo dato a un dirigente ha portato quantomeno all’inizio del processo.

Certo, siamo sotto organico alla Regione. Abbiamo chiesto al ministro Giorgetti un tavolo tecnico bilaterale, per rivedere quell’accordo dell’amico Musumeci, per ripianare i debiti del governo Crocetta. Lì si prevedeva il blocco dei concorsi. Abbiamo dimostrato che i nostri conti migliorano e ci aspettiamo che si arrivi allo sblocco dei concorsi. Di sicuro, servono dei processi di turnazione. Non si può restare per troppi anni nella stessa struttura”.

“I termovalorizzatori li faremo”

Schifani conferma poi la linea suii termovalorizzatori “Li faremo – dice – . L’assessore regionale Roberto Di Mauro si è presa una bella rogna. Ho parlato col ministro Pichetto e siamo in piena sintonia. Si parla di una norma che è sostanzialmente sovrapponibile al “modello Gualtieri” a Roma. C’è la disponibilità del governo. Spero nel giro di qualche settimana di abbracciare questa norma e di partire. Non è possibile mandare rifiuti all’estero. Voglio ringraziare il sindaco Lagalla se condivideva l’ipotesi e mi ha detto sì. E presto a Catania avremo sindaco Trantino, gran persona per bene”.

Le Province torneranno

“Bisogna ricreare le Province. Gli enti che le hanno sostituite – spiega Schifani – non hanno funzionato. È impossibile per un sindaco metropolitano gestire un territorio del genere. Non è una questione di poltrone. Nemmeno l’opposizione disdegna il ritorno delle Province”.

“Forza Italia, partito aperto”

Schifani poi cambia veste per qualche minuto, togliendo i panni del governatore e indossando quello del dirigente di partito: “Berlusconi – dice – ha individuato in Marcello Caruso la figura giusta per fare una Forza Italia più aperta. Se una persona che ha militato altrove sposa i nostri valori, perché dire di no? Perché dire di no magari a esponenti che facevano parte di un Terzo polo che non esiste. È stata solo una esperienza elettorale. Ormai si sta consolidando il bipolarismo. Noi abbiamo il dovere di intercettare quegli elettori nazionali e siciliani che la pensano come noi. Così come non le abbiamo chiuse a Giancarlo Cancelleri. È stato un avversario, ma un avversario con stile. Da viceministro ha dimostrato di essere vicino alla Sicilia”.

“Non ho voluto incontrate Ita e Ryanair”

Tornando nelle vesti del governatore, poi, Schifani rilancia una battaglia assai accesa negli ultimi mesi, quella sul “caro voli”: “Ryanair e Ita hanno chiesto di incontrarmi. Sapete cosa ho risposto? Che li avrei incontrati solo se si fossero presentati con una proposta concreta per l’abbattimento del caro voli. Quella proposta non c’era. E allora ho deciso di non incontrarli. Anche la scelta di togliere i voli da Comiso è un fatto grave. Anzi, dovremo rilanciare Comiso, e farlo diventare aeroporto per i cargo. In modo che le nostre merci possano arrivare in modo veloce in tutto il mondo. Intanto, dal primo giugno arriverà Aeroitalia, che ha già venduto migliaia di biglietti senza nemmeno volare. E così romperà il duopolio”.

Chiude poi con un saluto e una battuta su Silvio Berlusconi: “Io e Berlusconi abbiamo varato le leggi più dure dell’antimafia. Un magistrato disse che Berlusconi avrebbe dovuto ricevere l’oscar dell’antimafia. Ed è vero. Lo penso anch’io”. Applausi dalla platea.

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