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Scontro sulle pensioni, Draghi lascia il tavolo con i sindacati

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Scontro sulle pensioni, Draghi lascia il tavolo con i sindacati

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mercoledì 27 Ottobre 2021

Clima teso all'incontro tra governo e sindacati sulla manovra, in particolare sul nodo pensioni, con quello che viene definito "un braccio di ferro"

E’ terminato, dopo circa due ore e mezza, l’incontro sulla legge di Bilancio tra governo e sindacati a Palazzo Chigi.

“Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha lasciato l’incontro con i sindacati sulla manovra convocato questo pomeriggio a Palazzo Chigi per un impegno.

Il confronto che prosegue ora con i ministri Renato Brunetta, Daniele Franco e Andrea Orlando riprenderà comunque domani per “approfondire alcuni aspetti specifici”.

Clima teso all’incontro tra governo e sindacati sulla manovra, in particolare sul nodo pensioni, con quello che viene definito “un braccio di ferro”. Così fonti sindacali descrivono la riunione a Palazzo Chigi. Le posizioni restano distanti, al momento non si profila una intesa.

“L’incontro non è andato bene”: Sulle pensioni ci sono “solo 600 milioni. Non ci sono risposte sulla riforma complessiva necessaria. Il sindacato valuterà nei prossimi giorni forme e strumenti di mobilitazione per fare scelte adeguate”. Così il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi sulla manovra.

“Intanto abbiamo posto una questione di metodo. Questa legge di Stabilità rischia di andare avanti con grandi insufficienze e squilibri, per effetto del mancato dialogo e confronto con le parti sociali”. Così il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi sulla manovra: “Nel merito ci sono luci e ombre”, ma le risorse sono “largamente insufficienti” sia per le pensioni, che per gli ammortizzatori sociali e per la non autosufficienza, dice Sbarra confermando che “nelle prossime ore decideremo come dare luogo alla mobilitazione” unitaria dei sindacati.

“Se giovedì il governo confermerà questa impostazione nei prossimi giorni valuteremo iniziative unitarie di mobilitazione”. Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini dopo l’incontro a Palazzo Chigi sulla manovra, rispondendo a chi chiede se il sindacato stia valutando anche lo sciopero generale. “E’ chiaro quello che ci siamo detti stasera, nessuno può dire che non ha capito”, ha detto. “Se poi vorranno confrontarsi con noi siamo pronti a farlo giorno e notte, ma se non dovesse avvenire valuteremo quello che il governo fa e decideremo le iniziative di mobilitazione più adatte”.

“Non ci vediamo domani. Domani è previsto un incontro con i segretari del sindacato europeo e mondiale. Per domani non è previsto alcun incontro” con il governo sulla manovra. Lo dice il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi.

41 anni di contributi e 62 anni d’età. E’ la proposta che la Lega avrebbe avanzato al governo, nell’ambito del confronto sulle pensioni in legge di bilancio. Si tratterebbe in sostanza di Quota 41, ma con un limite minimo d’età di 62 anni.

Subito il finanziamento del fondo ad hoc per il taglio delle tasse. E solo in un secondo momento, probabilmente durante l’iter in Parlamento (o in extremis con un decreto successivo) il dettaglio delle misure: sarebbe questo, secondo quanto si apprende da diverse fonti, l’orientamento del governo. I tempi sarebbero troppo stretti, viene spiegato, per raggiungere un’intesa prima del varo della manovra, previsto giovedì. Quindi si procederebbe a stanziare nell’articolato della legge di Bilancio i sei miliardi aggiuntivi, che porteranno ad 8 le risorse disponibili per il 2021, lasciando più tempo per chiudere l’accordo sulle misure.

Intanto potrebbe essere convocato domani, secondo quanto si apprende da diverse fonti di governo, il Consiglio dei ministri per approvare il nuovo decreto Recovery, con le misure necessarie ad accelerare la realizzazione del Pnrr. La manovra, invece, dovrebbe essere oggetto di una successiva riunione del Cdm.

Con la legge di bilancio dovrebbe arrivare la proroga di Opzione Donna e l’estensione dell’Ape social ad altre categorie di lavoratori gravosi. Lo si apprende da fonti di governo, a margine delle riunioni in corso in queste ore sulla manovra. Il ripristino dello strumento per l’anticipo della pensione delle donne e l’ampliamento dell’Ape social sono tra le proposte del ministro del Lavoro Andrea Orlando, sostenute dalla gran parte dei partiti della maggioranza.

“Fondamentale la continuità sui bonus, sapere che non è che si fa una norma e un attimo dopo viene cambiata, gli investimenti si fanno se sono di lungo periodo. La battaglia sui bonus, per dare continuità, è necessario farla, muovendosi in quella direzione”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, intervenendo alla direzione nazionale del partito. “La tassa sugli assorbenti è una questione di cui dobbiamo parlare di più, raggiungere un risultato importante è anche sfatare un tabù rispetto alla necessità di intervenire”. Nella manovra “sono molteplici le questioni sul tema del lavoro, Orlando se ne sta occupando con impegno. Ridurre le tasse sul lavoro in questa legge di bilancio rappresenta una grande priorità, è un modo per spingere i contratti a tempo determinato e aiutare le persone ad avere più soldi in busta paga”, ha aggiunto Letta.

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