Scuola, Fioramonti si dimette, "Dal governo più coraggio" - QdS

Scuola, Fioramonti si dimette, “Dal governo più coraggio”

redazione web

Scuola, Fioramonti si dimette, “Dal governo più coraggio”

giovedì 26 Dicembre 2019

L'ormai ex ministro, "Per l'Istruzione le risorse non si trovavano, mentre per le altre cose sì". Potrebbe lasciare il M5s per fondare un gruppo parlamentare autonomo ma "filogovernativo", come embrione di un nuovo soggetto politico

Il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti ha rassegnato le proprie dimissioni con una lettera al premier Giuseppe Conte e adesso potrebbe lasciare il M5s per fondare un gruppo parlamentare autonomo ma “filogovernativo”, come embrione di un nuovo soggetto politico.

“La verità è – ha scritto su Facebook – che sarebbe servito più coraggio da parte del Governo, per garantire quella ‘linea di galleggiamento’ finanziaria di cui ho sempre parlato, soprattutto in un ambito così cruciale come l’università e la ricerca”.

“Pare – ha aggiunto – che le risorse non si trovino mai quando si tratta della scuola e della ricerca, eppure si recuperano centinaia di milioni di euro in poche ore da destinare ad altre finalità quando c’è la volontà politica”.

“Alle ragazze e ai ragazzi – ha scritto ancora – che fanno vivere la scuola e l’università italiana chiedo di non dimenticare mai l’importanza dei luoghi che attraversano per formarsi, senza arrendersi alla politica del ‘non si può fare’. Come diceva Gianni Rodari, dobbiamo imparare a fare le cose difficili. Perché a volte bisogna fare un passo indietro per farne due in avanti”.

“Il mio impegno per la scuola e per le giovani generazioni – ha concluso – non si ferma qui, ma continuerà ancora più forte come parlamentare della Repubblica Italiana”.

L’ipotesi di Morra come nuovo ministro

E il nome di Nicola Morra, presidente dell’Antimafia nazionale, per la carica di ministro, è tornato a circolare, stavolta come successore proprio di Fioramonti.

Ciò che è certo il lavoro in Antimafia, ritenuto strategico, va avanti e Morra ritiene importante continuare l’impegno svolto finora che ha portato a svolte, come la desecretazione di atti importanti della stessa Antimafia.

Proprio alla vigilia di Natale è stato reso pubblico l’ennesimo documento con la pubblicazione del resoconto di un’audizione che il giudice Giovanni Falcone rese davanti alla stessa Antimafia nel 1988.

Queste per Morra, dunque, sono ore di riflessione.

Non è la prima volta che il nome del senatore pentastellato, ex professore di filosofia, viene dato in corsa per lo scranno più alto del ministero dell’Istruzione: il nome di Morra era nella rosa dei nomi possibili quando fu formato il governo giallorosso, poi la nomina ricadde su Fioramonti.

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