Seconda marcia dei trattori a Palermo, oggi richieste di riforme

Seconda marcia dei trattori a Palermo, richieste riforme: ecco com’è andata

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Seconda marcia dei trattori a Palermo, richieste riforme: ecco com’è andata

Mauro Seminara  |
venerdì 22 Marzo 2024

Circa un migliaio di persone, sindaci ed un trattore hanno sfilato dal teatro Massimo fino a piazza Indipendenza per manifestare davanti palazzo d’Orléans la protesta dell’agroalimentare siciliano

Dopo appena quarantotto ore dalla manifestazione dei trattori davanti palazzo d’Orléans, sembra di vivere un deja vu. Punto di raduno diverso, destinazione identica, per la sede della Regione Siciliana è stato oggi il turno del movimento dei trattori “La Sicilia alza la testa” (già La Sicilia alza la voce, ndr). Circa un migliaio di persone, fasce tricolore e trattori, la manifestazione odierna ha avuto un’impronta diversa rispetto alla precedente con la consegna di un documento contenente le istanze del comparto ma senza richiesta di incontro con il presidente Renato Schifani né con l’assessore al ramo Luca Sammartino. “Oggi consegniamo il documento con le nostre richieste, poi ci vediamo quando ci chiameranno per dirci cosa hanno fatto, non quello che faranno; quello che avranno già fatto”.

Le richieste del movimento

I cori del corteo erano chiari ed inequivocabili come gli interventi al microfono amplificato davanti palazzo d’Orléans, e tutti inneggiavano alla rottura con la classe politica dirigente rea di non aver impedito negli ultimi decenni politiche nefaste per il comparto agroalimentare siciliano. Giovanni Palma, uno dei promotori del movimento e dell’odierna manifestazione, al microfono del Quotidiano di Sicilia ha spiegato il pilastro delle richieste dei manifestanti: “Chiediamo che la Regione sia tramite con le istituzioni europee per portare avanti le nostre istanze, ma chiediamo anche che la Regione agisca immediatamente sulle questioni che sono di competenza della Regione; per esempio, fra queste, una delle richieste che è nel documento che abbiamo appena consegnato, vorremmo che la Sicilia diventasse ‘glifosato free’, che la Sicilia diventasse ‘Ogm free’, cioè, vogliamo che sulle tavole dei siciliani non arrivino prodotti contaminati da glifosato e non arrivino prodotti che sono Ogm”.

Sindaci contro Regione

Il movimento del comparto agroalimentare “La Sicilia alza la testa” chiede quindi riforme legislative oltre interventi regionali che possano sostenere le aziende in questo periodo di crisi climatica che insiste in una crisi del settore non nuova con chiara carenza di liquidità per gli imprenditori. Anche oggi, a sostegno di questa campagna, sindaci in fascia tricolore. Avamposto territoriale delle istituzioni nazionali e prima linea per le ricadute sociali delle crisi di settore. Mario Cutello, sindaco di Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa, ha riferito alla nostra testata il motivo della sua presenza: “Intanto io vengo dalla provincia di Ragusa, dove l’agricoltura ha un ruolo fondamentale, poi perché oggi dobbiamo stare assolutamente accanto agli agricoltori e a tutti coloro che lavorano in quel settore perché l’agricoltura rappresenta la Sicilia; se non c’è agricoltura non c’è Sicilia. Oggi noi dobbiamo mettere i nostri agricoltori in condizione di giocare le stesse regole del gioco. Non è possibile fare accordi internazionali la dove poi non si garantiscono le produzioni regionali. Il governo regionale può fare la sua parte, può dire la sua, può impegnare delle somme, può dare delle risposte che intanto stoppano la situazione grave di crisi che si è venuta a creare. Dopodiché si possono buttare giù gli obiettivi a medio e lungo termine”.

L’Anci Sicilia e la crisi del comparto agroalimentare

Già mercoledì, insieme al movimento “Comitati spontanei uniti”, c’erano una dozzina di rappresentanti degli enti locali in fascia tricolore. Oggi un’altra mezza dozzina, ma il numero di primi cittadini che potrebbero sposare la causa dei movimenti di protesta del comparto potrebbe crescere ancora, come spiega Mario Cutello: “Certo, siamo 391 comuni; già insieme ad altri sindaci della provincia di Ragusa che abbiamo fatto questo passo che ci ha trovati uniti, stiamo redigendo la ‘Carta Ragusa’ che fissa gli obiettivi da porre in essere sul tavolo di concertazione con le istituzioni superiori. Mi riferisco alla Regione, perché qui il governo regionale può dire la sua. Non vi è dubbio che coinvolgere l’Anci Sicilia significherebbe anche riempire questo vuoto di raccordo tra gli agricoltori, i movimenti civici che in questo caso sono forse poco organizzati, e le associazioni sindacali laddove devono stare tutti allo stesso tavolo. C’è l’esigenza di unirsi per essere più forti”.

Il ricordo del giovane Orazio

A margine della manifestazione della manifestazione, in piazza Indipendenza, è stato anche dedicato un minuto di silenzio al giovane Orazio Iabichino, agricoltore ventunenne deceduto in un tragico incidente nel maggio del 2021 tra le campagne di Modica. Ad ucciderlo è stato il ribaltamento di un trattore e malgrado il padre Carmelo, oggi presenta in piazza a Palermo, fosse nelle immediate vicinanze, non c’è stato nulla da fare. Orazio, che oggi avrebbe 24 anni, era innamorato della terra e del lavoro che svolgeva tra i campi e con il suo trattore. Proprio un trattore tra i campi gli ha però strappato improvvisamente la vita quando era ancora un ragazzo.

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