Serie A, Abodi: "Caso Juve? Non sono preoccupato, serve solo trasparenza"

Serie A, Abodi: “Caso Juve? Non sono preoccupato, serve solo trasparenza”

Daniele D'Alessandro

Serie A, Abodi: “Caso Juve? Non sono preoccupato, serve solo trasparenza”

Redazione  |
lunedì 12 Dicembre 2022

Il ministro dello sport, Andrea Abodi, torna a parlare del caso Juventus: arriva anche la chiusura ai club di Serie A sulla rateizzazione delle tasse

Il ministro dello sport, Andrea Abodi, torna a parlare del caso Juventus.

Intervenuto alla trasmissione “Un giorno da pecora” su Rai Radio 1, l’ex presidente della Lega Serie B ha detto la sua sugli sviluppi dell’inchiesta Prisma.

“La Juventus rischia la Serie B? Le procure sono i soggetti qualificati a esprimere questi pareri, io non sono preoccupato, dico che ci deve esser maggior trasparenza e un po’ più di ricerca di reputazione e credibilità – afferma Abodi – Se è più corrotta la politica o il calcio? Spero che non ci sia corruzione ovunque, ma la cosa importante è non nascondere la polvere sotto il tappeto. Se c’è qualcosa da far emergere che emerga, se c’è qualcuno che deve parlare che parli”.

Abodi: “Rateizzazioni tasse per club di Serie A? Non ci saranno provvedimenti ad hoc”

Nessun “favore” ai club di Serie A, che avevano un aiuto dal Governo per il pagamento delle tasse: il ministro Abodi è categorico.

Non ci saranno provvedimenti ad hoc – spiega Abodi – Nei momenti di difficoltà si fa più attenzione alle spese, non è che si spende di più. Non è detto che in quei momenti debbano aumentare i compensi per gli agenti. Ci vorrebbe un po’ più di morigeratezza, invece ci si è fatti prendere nella migliore delle ipotesi dalla competizione. Il problema però non è vincere a tutti i costi. Qualcuno ha perso il controllo. La cosa importante penso sia far quadrare i conti. Ci sono venti società in Serie A: molte rispettano gli impegni assunti, altri preferiscono non pagare qualcosa e non investire nelle infrastrutture per acquistare un giocatore, chi è che sbaglia? Per noi diventa fondamentale l’equa competizione”.

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