Il Prodotto interno lordo che cresce di un punto in più rispetto alle previsioni, centinaia di milioni di euro di risorse aggiuntive dovute al riconoscimento dei costi dell’insularità o “liberate” grazie alla chiusura dei contratti sui derivati e alla rinegoziazione dei mutui. Ma, soprattutto, l’esigenza di cogliere la sfida del Pnrr e degli altri fondi europei, grazie a una maggiore partecipazione nel processo decisionale, ricontrattando gli accordi con lo Stato anche per eliminare il blocco del turn over sulle assunzioni. Infine, la scommessa su digitalizzazione dei servizi e contabilità. Sono alcune delle leve su cui impostare le nuove leggi di stabilità e di bilancio della Regione, indicate dall’aggiornamento del Documento di economia e finanza regionale 2022/2024, predisposto dall’assessorato all’Economia e approvato dal governo. “Ci troviamo di fronte a un passaggio epocale – afferma il presidente della Regione Nello Musumeci – dobbiamo cogliere le opportunità che il Piano nazionale di ripresa e resilienza e la nuova programmazione europea ci offrono. Usciamo da una crisi di portata storica che abbiamo affrontato con ogni mezzo per sostenere l’economia siciliana, adesso gli scenari stimati dal Defr sono favorevoli e vogliamo costruire un futuro più rassicurante alla Sicilia. La nuova manovra avrà questo obiettivo, il governo regionale ha le idee chiare sulle priorità, ma a Roma chiediamo di metterci nelle condizioni di farlo, facendoci partecipi delle scelte che ci riguardano e accelerando nel dotare l’Isola delle infrastrutture necessarie”. In uno scenario di ripresa migliore del previsto, ma su cui insistono debolezze vecchie e nuove (dalle incertezze legate alla pandemia alla condizione sociale sino al processo di spopolamento in corso), per l’assessore Armao il “rafforzamento della digitalizzazione e le misure sulla transizione ecologica costituiscono gli assi portanti per la crescita nel prossimo triennio” e “la transizione digitale rappresenta per la Sicilia la vera “mossa del cavallo” in termini di sviluppo socio-economico consentendo di superare i divari e gli svantaggi determinati dalla condizione di insularità”. Per il vice presidente della Regione il “ruolo geo-strategico nel Mediterraneo, la posizione di confine europeo verso l’Africa, continente del prossimo millennio, la centralità logistica della Sicilia sono elementi destinati a rafforzarsi nel prossimo futuro. La crescita culturale, socio-economica e infrastrutturale costituisce tuttavia precondizione ineludibile per tale rafforzamento».”. (ANSA).
Un preoccupante quadro che necessità una maggiore sensibilizzazione sul tema ...