In Sicilia continua la risalita dei consumi - QdS

In Sicilia continua la risalita dei consumi

Marco Carlino

In Sicilia continua la risalita dei consumi

sabato 27 Novembre 2021

Report Confimprese-Ey: ad ottobre crescita del +19,4%, primato per Palermo. Il direttore del Centro studi, Maiocchi al QdS: "Complice un clima favorevole, anche la regione ha ripreso a correre"

PALERMO – Quadro in miglioramento per i consumi in Sicilia nel mese di ottobre. L’Isola, infatti, registra una crescita del +19,4% rispetto allo stesso mese del 2020. È quanto emerge dalla fotografia dell’Osservatorio permanente sui consumi Confimprese-Ey. L’analisi per città, inoltre, rileva il primato di Palermo che chiude il mese a +38,7% e a +10,4 rispetto al periodo pre-Covid.

“Nel mese di ottobre la Sicilia mostra la sesta migliore performance tra le regioni – spiega al QdS Mario Maiocchi, direttore Centro studi retail Confimprese. Complice il clima favorevole, che ha regalato una coda d’estate anche in ottobre e ha invogliato i turisti a spostarsi, unito a una maggiore libertà di spostamento, anche la regione siciliana ha ripreso a correre, mettendo a segno una crescita del +19,4% su ottobre 2020 e una decisamente più contenuta ma sempre positiva pari al +4,2% su ottobre 2019”.

“Ma attenzione – precisa Maiocchi – con il caro prezzi delle materie prime e l’inflazione che pesa sui consumi degli italiani, è presto per tirare le somme e gli analisti consigliano prudenza. È necessario aspettare i dati del mese di novembre e dicembre per potere fare previsioni sul 2022”.

È un ottobre, quindi, che in parte beneficia ancora della coda lunga di agosto e settembre e che anche a livello nazionale rimanda un quadro ancora in parziale recupero con una chiusura mese a +19,8% rispetto al 2020, ma a -6% sull’anno pre-Covid. Il dato positivo rispetto all’anno scorso si spiega con l’ondata di restrizioni dello scorso anno dovute all’impennarsi della pandemia, mentre il trend sull’anno progressivo segna +7% sul 2020 con una persistente flessione sul 2019 del -26,3%.

Tuttavia – si legge nel report – le previsioni per i prossimi mesi con l’inflazione record al 3% e l’impennata del costo di beni energetici e delle materie prime contribuiscono a rallentare il recupero della domanda delle famiglie. L’aumento generalizzato dei prezzi fa temere per i potenziali effetti depressivi sulla ripresa economica, mettendo in dubbio l’effettivo recupero del 2022. Sulla fine del 2021 incombe dunque una maggiore incertezza acuita dall’accelerazione del virus, sia pure più contenuta in Italia rispetto al resto d’Europa, che fa temere una brusca frenata dei consumi.

Curiosità per i dati che verranno fuori dalla settimana del Black Friday, utili a capire se con promozioni e prezzi super scontati, i consumatori avranno messo mano al portafoglio in vista dell’appuntamento natalizio o avrà prevalso la cautela.

Le aree geografiche nel mese di ottobre sono positive con il Sud a +22,8%, il Nord-ovest a +22.5%, il Nord-est a +11,2% e il Centro a +20,9%. Continua il trend negativo nel raffronto con il 2019. Questi i trend: l’area peggiore è il Nord-est (-12,7%), seguita da Centro (-8,8%), Nord-ovest (-6,9%), mentre il. Il Sud è in controtendenza a +6,8%.

Nell’analisi dei comparti tutti i tre settori analizzati da Confimprese-EY hanno beneficiato di un’ulteriore spinta verso la piena operatività mostrando incrementi importanti. A cominciare dalla ristorazione +29,5%, che ha beneficiato delle condizioni climatiche favorevoli e dei dehor, passando per abbigliamento/accessori +20,8%, per finire con il non food, che mostra una crescita molto più contenuta rispetto ai mesi precedenti e chiude a + 2,4%. Il benchmark sul 2019 sul mese è ancora in rosso con indici negativi per abbigliamento/accessori -7,9% e per ristorazione -7,6%. Solo il non food mostra una discreta tenuta e chiude a +3,3%.

Tra i canali di vendita, invece, in recupero centri commerciali e outlet +19,9%, le vie dello shopping +10,2%. In risalita anche il travel, che abbandona il segno meno per il secondo mese consecutivo dall’inizio della pandemia e chiude a +24,2% anche per effetto della maggiore libertà di circolazione in Europa. Discrete performance per città di provincia e zone periferiche che sono positive a +21,6%. Nel benchmark sul 2019, tuttavia, gli indici sono tutti negativi, soprattutto per il travel -38,6%, per le vie dello shopping -19%, leggermente meno per centri commerciali e outlet -7,5%.

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