Sicilia, dighe vuote: persi 60 milioni di metri cubi d'acqua in un anno

Sicilia, le dighe sono sempre più vuote: in un anno persi 60 milioni di metri cubi d’acqua

Daniele D'Alessandro

Sicilia, le dighe sono sempre più vuote: in un anno persi 60 milioni di metri cubi d’acqua

Michele Giuliano  |
domenica 28 Gennaio 2024

Nell’ultimo mese rilevato altri 12 milioni in meno, l’assenza di piogge si fa sentire: ci sono invasi ridotti della metà e anche di un terzo rispetto alla loro capienza

Ogni mese è una conferma: negli invasi siciliani c’è sempre meno acqua. Nel mese di gennaio 2024, secondo i dati resi noti dall’Autorità di bacino del distretto idrografico della Regione Siciliana, sono stati soltanto 297 i milioni di metri cubi di acqua raccolti, contro i 309 del mese precedente, e i 361 dello stesso anno nel 2023. Una perdita del 4% in un solo mese e del 18% in un solo anno. Un risultato che va a rafforzare quello che è ormai un trend evidente, sempre in negativo con scarti da 32 a 35 milioni di metri cubi d’acqua andati persi, di mese in mese. Il tutto nella stagione invernale, che dovrebbe essere quella in cui si fa la “scorta” per i periodi di lunga siccità della primavera e dell’estate.

L’acqua risorsa preziosa e rara sul territorio isolano

Buona parte degli invasi sono in perdita, in particolare Ancipa Troina, Fanaco, Garcia (M. francese), Lentini, Poma e Rosamarina. Quelli che non segnare numeri negativi rispetto al mese precedente, comunque, non sono comunque particolarmente cresciuti, mantenendosi sostanzialmente stazionari. Considerando il fatto che molti degli invasi sono ad uso promiscuo, non solo irriguo, ma anche potabile, industriale ed elettrico, il problema non si ripercuote solo sull’agricoltura, ma sulla comunità intera. In particolare, sono destinate a più di un uso le risorse contenute nelle dighe Ancipa, Castello, Fanaco, Garcia, Leone, Piana degli Albanesi, Poma, Prizzi, Ragoleto, Rosamarina e Scanzano. Per tale ragione, buona parte della loro capacità non potrà essere utilizzata nelle campagne.

La Sicilia è ormai una terra povera di acqua

Non è una emergenza che si circoscrive all’ultimo anno, anzi. I dati relativi all’andamento dei singoli invasi nell’anno idrogeologico, che va da ottobre a settembre, mostra come quasi tutte le dighe sono al loro minimo storico rispetto ai dati raccolti a partire dal 2018, molto al di sotto del volume autorizzato. Elementi che si incrociano bene con l’ultimo report sulla siccità, relativo al 2022, stilato dalla stessa Autorità del bacino del distretto idrografico della Sicilia, che conferma come gli ultimi anni siano stati caratterizzati dall’assenza di precipitazioni significative: rispetto al trentennio precedente, a partire dal 1991, sono diversi i mesi in cui, nel 2022, sono stati registrati valori nettamente peggiori, relativamente ai millimetri di pioggia caduti dal cielo, con conseguenze importanti sull’agricoltura e sull’intero ecosistema isolano; il tutto si è accompagnato ad un innalzamento delle temperature generalizzato, che ha ulteriormente peggiorato la situazione.

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