Il sindaco di Cerda indagato per il "favore al boss" e "minacce"

Il sindaco di Cerda indagato per il “favore al boss” e “minacce”

Filippo Calascibetta

Il sindaco di Cerda indagato per il “favore al boss” e “minacce”

Redazione  |
mercoledì 04 Ottobre 2023

Geraci è indagato poiché secondo l'accusa avrebbe cercato di fare passare una processione davanti alla casa del boss Vincenzo Civiletto

Il sindaco di Cerda e deputato della Lega all’Ars Salvo Geraci, eletto nelle file di Sud chiama Nord e poi passato al Carroccio, è indagato dalla procura di Termini Imerese (Palermo). A confermare la notizia, circolata già su alcuni mezzi d’informazione, è lo stesso deputato con un post sul suo profilo Facebook.

Geraci è indagato poiché secondo l’accusa avrebbe cercato di fare passare una processione davanti alla casa del boss Vincenzo Civiletto, e sarebbe arrivato a minacciare il comandante dei vigili urbani che lo ha impedito.

“Tra qualche ora leggerete che mi è stato notificato un avviso di chiusura delle indagini preliminari a mio conto e dal quale risulto essere indagato per abuso d’ufficio e minaccia aggravata – scrive – C’è stato un tentativo di mascariamento da parte di chi mi ha denunciato, ma non vi sono capi d’accusa relativi a un qualche coinvolgimento con la mafia, voto di scambio e mazzette. Sono sereno, fiducioso, perché ho sempre agito nel bene. Credo nella giustizia e nel lavoro della magistratura”. Geraci ha nominato come suo legale l’avvocato Vincenzo Lo Re.

Dalla commissione antimafia dell’Ars

“Le notizie di stampa che vedono protagonista l’attuale deputato e sindaco di Cerda, Salvatore Geraci, se verificate destano preoccupazione. Credo che sia giusto che la magistratura faccia il suo corso, ma ritengo pure che l’onorevole Geraci debba dimettersi dalla commissione antimafia per l’onorabilità della stessa commissione di cui sono vicepresidente. Non possiamo permetterci che su un componente della commissione antimafia penda un sospetto così ‘grave’, che coinvolgerebbe addirittura un soggetto che sta scontando una condanna per mafia”. A dichiararlo è il deputato regionale Ismaele La Vardera, vicepresidente della commissione antimafia all’Ars, dopo avere appreso la notizia che il sindaco di Cerda è indagato dalla Procura di Termini Imerese.

“I componenti della commissione Antimafia hanno il dovere di avere un supplemento di rigore rispetto all’ordinario. Hanno sottoscritto una dichiarazione di responsabilità con la quale affermano di non avere procedimenti penali e di non avere richieste di rinvio a giudizio. Questo riguarda tutti i deputati e quindi anche Geraci, che ha sette giorni di tempo per produrre gli atti che lo riguardano”.

“Ad oggi conosciamo soltanto quello che è stato diffuso dalla stampa, non appena avremo gli atti che investono la sua vicenda giudiziaria, qualora ricorrano le condizioni che il regolamento stesso individua come reati per i quali non si può essere componente della stessa commissione antimafia, sarà mio compito informare il presidente dell’Assemblea, ed eventualmente, chiedere la sostituzione. Ma fino ad oggi, abbiamo soltanto notizie che non sono suffragate da atti concreti, giudiziari, che riguardano l’onorevole Geraci”. Lo ha detto Antonello Cracolici, presidente della commissione regionale Antimafia, commentando le notizie di stampa emerse in queste ore sul sindaco di Cerda, Salvo Geraci, che risulta indagato dalla Procura di Termini Imerese.

Il sindaco di Cerda indagato e la critica di De Luca

“Caro Matteo Salvini sulla vicenda dell’onorevole Salvo Geraci batti un colpo!”. Lo afferma il leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, commentando il caso del sindaco di Cerda, Salvo Geraci, indagato dalla procura di Termini Imerese.

“Quando io l’8 novembre 2017 sono stato arrestato per evasione fiscale – dichiara Cateno De Luca – il buon Matteo Salvini rilasciò numerose interviste sostenendo falsamente che non mi aveva candidato al Parlamento Siciliano nella lista della Lega perché ero portatore di voti inquinati. Ovviamente tutti sapevano che io non avevo mai chiesto di essere candidato nella lista della Lega perché avevo fatto un accordo Sicilia Vera-Udc per il superamento dello sbarramento del 5% con più candidati di Sicilia Vera, oltre me, in più provincie siciliane. Io sono stato assolto perché il fatto non sussiste sia in primo che in secondo grado e la Procura di Messina ha anche rinunciato a fare ricorso in Cassazione per l’assenza di validi presupposti”.

“Il signor Matteo Salvini non mi ha mai chiesto scusa per la sua infamante accusa dimostrando di non essere uomo! Chissà se ora il buon ministro Salvini dimostrerà di essere uomo chiedendo al suo nuovo acquisto Salvo Geraci di dimettersi dalla commissione antimafia essendo stato attinto da vicende che, al di là dell’aspetto penale, evidenziano un comportamento che rasenta un retaggio incompatibile con l’essere componente di questa prestigiosa commissione. Attendiamo risposta prima di intraprendere le nostre iniziative. A noi la mafia ci fa schifo!”, conclude il leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca.

Immagine d’archivio

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