Siracusa, si appalta il ponte ciclo-pedonale, ma è polemica - QdS

Siracusa, si appalta il ponte ciclo-pedonale, ma è polemica

Luigi Solarino

Siracusa, si appalta il ponte ciclo-pedonale, ma è polemica

mercoledì 24 Gennaio 2024

L’opera si estenderà per 42 metri e sarà ultimata nel 2024 dalla Solesi Spa di Siracusa. Cavallaro (FdI): “Non basta in caso di evacuazione”. Il Comune: “Quartiere sia libero da auto”

SIRACUSA – Aggiudicato a Siracusa l’appalto per la realizzazione di un ponte ciclo-pedonale che collegherà via Eritrea con Riva della Posta in Ortigia. L’opera, che sarà finanziata dal Ministero delle Infrastrutture per un ammontare complessivo di 679mila euro, rientra nell’ambito della rete secondaria del Biciplan.

Il ponte ciclo-pedonale avrà la lunghezza di 42 metri

L’appalto è stato aggiudicato con procedura negoziata senza bando alla Solesi Spa di Siracusa, con ribasso del 6%, dopo ricognizione e selezione comparativa presso l’Albo regionale delle imprese abilitate e presso la piattaforma Sitas. Il ponte, che avrà la lunghezza di 42 metri, la larghezza di 4 metri al centro e tre metri per quel che attiene l’estremità, presenterà una corsia pedonale e due ciclabili. L’altezza di 3,5 metri consentirà il passaggio delle imbarcazioni che di norma transitano in quel tratto di mare. L’Amministrazione comunale ha fatto sapere che il ponte sarà ultimato entro la metà di quest’anno.

I dubbi del consigliere Paolo Cavallaro (FdI)

Dubbi sulla realizzazione del ponte sono stati espressi sul proprio profilo social dal consigliere di FdI, Paolo Cavallaro: “Siracusa è zona altamente sismica”, scrive Cavallaro. “In caso di emergenza per uscire da Ortigia è sicuro solo il ponte nuovo, sul ponte Umbertino non farei molto affidamento essendo datato. Si abbatte il ponte dei Calafatari e che si fa? Invece di costruirne uno nuovo, con annessa pista ciclabile e percorso pedonale, se ne fa uno solo per bici e pedoni, sperando che riescano a tenere a freno i motociclisti selvaggi. Sembra di essere su scherzi a parte, ma è l’amara realtà!”.

La replica l’assessore alla Protezione civile, Enzo Pantano

Per l’Amministrazione comunale replica l’assessore alla Protezione civile, Enzo Pantano: “Durante o subito dopo un evento sismico, anche di media intensità, è sconsigliato prendere l’auto e uscire dall’Isola di Ortigia. A prescindere dalle quantità di auto in uscita, l’evacuazione creerebbe intralcio, ovvero non consentirebbe ai mezzi di soccorso di intervenire in emergenza all’interno dell’isola di Ortigia coinvolgendo nel caotico transito anche il limitrofo quartiere umbertino che viceversa deve essere tenuto il più possibile sgombro dalle auto per consentire ai mezzi di soccorso di arrivare in tempi veloci ai presidi sanitari dell’Umberto I e dell’ospedale Rizza, e quanti altri presenti nel territorio oltre ai mezzi delle forze dell’ordine, vigili del fuoco e unità di Protezione civile”.

“Vorrei precisare – prosegue l’assessore – che il ponte dei Calafatari non rientrava tra i collegamenti, vie principali o secondarie, previsti nel Piano di emergenza comunale di Protezione civile approvato con D.S. n. 23 del 17 febbraio 2011. Mentre nel piano attualmente in vigore è previsto il collegamento per i soccorsi da/per l’isola di Ortigia, sul ponte Santa Lucia realizzato con requisiti e caratteristiche di resistenza anche a forti eventi sismici”.

“Proprio per questa motivazione l’Amministrazione Comunale ha stanziato le risorse pari a 329.408,83 euro a valere sui fondi regionali assegnati e previsti per lavori pubblici del centro storico di Ortigia, procedura di gara in corso per l’affidamento dei lavori di risanamento conservativo del ponte S. Lucia. Di pari passo ritengo di non sottovalutare le caratteristiche di resistenza all’azione sismica, anche di forte intensità, del ponte Umbertino nonché alle funzioni in emergenza che potrà svolgere a seguito di evento calamitoso”, conclude Pantano.

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