Spiagge pubbliche a Siracusa, troppe chiusure: il mare è solo per chi paga - QdS

Spiagge pubbliche a Siracusa, troppe chiusure: il mare è solo per chi paga

Spiagge pubbliche a Siracusa, troppe chiusure: il mare è solo per chi paga

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venerdì 27 Maggio 2022

La nuova chiusura arriva dopo quella di Via Lido Sacramento, l’interdizione della zona del Bunker alla baia di Fanusa e la piattaforma del Lido della Polizia all’Arenella

Spiagge libere a rischio chiusura totale, un “lusso” che Siracusa non può permettersi per la stagione balneare 2022. Non basteranno i solarium che, in questi giorni, sono stati riaperti allo “Sbarcadero” e in Oritigia. Un altro divieto nelle spiagge libere a Siracusa, questa volta all’Arenella. Con un’ordinanza della Capitaneria di Porto, con effetto immediato, è stata chiusa la fascia del pantano, dopo il Lido. A farlo sapere, con un comunicato e sui social, è il Raggruppamento Siracusa Sud, formato da associazioni e da comitati che insistono nella zona balneare a Sud di Siracusa.

La vicenda “Arenella”, il problema a Ognina e Fontane Bianche

“Il pantano si forma alla foce del Canale Mortellaro, problematica che noi del Raggruppamento Siracusa Sud attenzioniamo da più di due anni. Abbiamo ricevuto promesse di intervento che non si sono mai concretizzate, come la stessa pulizia del Mortellaro da monte a valle, malgrado ci sia già un progetto esecutivo che ne prevede la manutenzione che eviterebbe allagamenti che hanno interessato, e interesseranno, intere zone di Ognina e portato in momenti di crisi all’isolamento di Fontane Bianche“.

Le altre spiagge libere “off limits”

“Dopo la chiusura di Via Lido Sacramento, l’interdizione della zona del Bunker alla baia di Fanusa, la piattaforma del Lido della Polizia all’Arenella, adesso un altro tratto di mare viene sottratto alla pubblica fruizione.

Ordinanze perentorie e giustamente d’autorità, ma soluzioni concrete non vengono attuate ed  assistiamo, impotenti, a rimpalli tra Comune, Demanio, Capitaneria di Porto, Regione Sicilia, senza soluzioni” dichiarano dal raggruppamento che continuerà ad essere parte attiva e chiede ai vari Enti di “cercare e trovare le migliori soluzioni atte alla salvaguardia del nostro meraviglioso territorio, disponibile, come fatto anche recentemente, a dare un contributo tecnico con risorse proprie”.

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