Siti culturali a Ferragosto, bene... ma non benissimo - QdS

Siti culturali a Ferragosto, bene… ma non benissimo

Siti culturali a Ferragosto, bene… ma non benissimo

venerdì 28 Agosto 2020

Nel fine settimana (lungo) più caldo dell’estate si sono registrati oltre 31.000 visitatori. Valle dei Templi regina incontrastata. Bene anche Taormina e Neapolis. Ma tanti musei e zone archeologiche restano nell’oblio. A Morgantina 78 biglietti staccati

TRAPANI – Il virus, che sembra aver preso vigore, ed il caldo estivo soffocante del fine settimana di ferragosto non ha scoraggiato quanti hanno deciso di dedicarsi alla cultura, visitando parchi archeologici e musei regionali siciliani.

Nel dettaglio, i visitatori sono stati 31.043 per i siti più noti, con picchi nella Valle dei Templi (più di diecimila presenze), che conferma il trend positivo ed entra ufficialmente tra le mete preferite, e del Teatro Antico di Taormina, dove le presenze sono state più di seimila.

“Anche durante il fine settimana del 15 agosto, a dispetto delle alte temperature raggiunte in tutta la Sicilia, – sottolinea Alberto Samonà, assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana – i numeri relativi alle presenze nei siti archeologici della Sicilia ci hanno restituito un ottimo riscontro, confortandoci sulla bontà dell’offerta culturale nell’Isola. E se Agrigento e Naxos-Taormina emergono per numero di presenze, possiamo considerare più che soddisfacenti – commenta ancora Alberto Samonà – anche i 2.825 visitatori di Selinunte e i 2.037 della Villa del Casale di Piazza Armerina.

Numeri che tengono conto di una proposta che, in maniera sempre più flessibile, offre soluzioni dall’alba alla sera, che risultano molto apprezzate dai visitatori. Un risultato importante – prosegue – che indica e rimarca che l’impegno del Governo Regionale, nel campo della valorizzazione dei beni culturali, funziona, riuscendo a contenere il calo complessivo di una stagione turistica fortemente condizionata dall’Emergenza Covid e dall’assenza di offerta di svaghi e tempo libero.

Anche in questo la Regione Siciliana è in controtendenza – conclude -, grazie alle numerose iniziative culturali in corso in tutta la Sicilia”.

I numeri, quindi, danno primo in classifica il Parco della Valle dei Templi con 10.144 visitatori (suggestiva soprattutto la visita serale), a seguire il Parco Naxos con 6.631 presenze, mentre Neapolis è al terzo posto con 3.634 biglietti timbrati. Il Parco di Selinunte si ferma a 2.825, il Parco di Segesta ne ha registrato 2099, Piazza Armerina Villa del Casale 2.037.

I siti che, invece, hanno registrato le presenze più basse sono: Parco del Tellaro 124; Tindari e Patti 460; Akrai 217; Morgantina 78; Museo di Aidone 175; Museo di Enna 83; Museo Bellomo 73; Museo Uccello 27; Museo Pepoli 72; Museo delle Eolie 95; Museo Pirandello 396; Museo Griffo 222; Museo Abatellis 429; Palazzo Mirto 185; Oratorio dei Bianchi 35; Musei di Catania 417; Parco di Solunto e Himera 122; Parco Lilibeo 196; Museo Riso 43; Museo Santa Croce Scicli 39; San Giovanni degli Eremiti 143; Museo di Messina 42.

Boom inaspettato, ma che parte da una consapevolezza registrata già all’inizio di giugno, con l’apertura dei musei e delle aree archeologiche. La prima settimana di giugno, infatti, ha portato a raggiungere quasi 30.000 prenotazioni online.

Uno degli incentivi che ha contribuito maggiormente a questo rilancio è stato, senza dubbio, il fatto di aver reso gratuite le visite ai musei siciliani fino al 7 giugno 2020, tramite l’iniziativa #Laculturariparte. Un buon traguardo, ma che deve far riflettere seriamente sulla possibilità di creare un turismo solido che da anni si attende.

Pietro Vultaggio

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