Sui binari della Metro arriva “Barbara” Altro treno moderno... sognando l’aeroporto - QdS

Sui binari della Metro arriva “Barbara” Altro treno moderno… sognando l’aeroporto

Melania Tanteri

Sui binari della Metro arriva “Barbara” Altro treno moderno… sognando l’aeroporto

martedì 05 Luglio 2022


Inaugurato il secondo dei 10 convogli all’avanguardia attesi in città entro l’anno. Ieri tavolo per fare il punto sui lavori. Cancelleri: “Dal Ministero 5,2 milioni per estendere il servizio fino a mezzanotte”

CATANIA – Una riunione per fare il punto del progetto per portare la metropolitana di Catania fino in aeroporto. In occasione dell’inaugurazione di Barbara, secondo dei dieci treni ultramoderni acquistati dalla Regione siciliana, il direttore generale Salvatore Fiore, il commissario straordinario per le Grandi opere, Virginio Di Giambattista insieme all’assessore regionale infrastrutture Marco Falcone, agli assessori comunali all’Urbanistica, Enrico Trentino e alla Mobilità, Giuseppe Arcidiacono, hanno partecipato a un tavolo tecnico sulla tratta in corso di realizzazione. “Un incontro per fare il punto della situazione e verificare, con tutti i soggetti coinvolti, la presenza di eventuali criticità e come superarle” – ha evidenziato Fiore,

Procedono secondo programma, dunque, i lavori dell’infrastruttura che collegherà il centro cittadino e non solo con lo scalo aeroportuale. “Il Ministero delle Infrastrutture sta investendo oltre 1,5 miliardi di euro nella metropolitana di Catania perché la mobilità sostenibile è un punto centrale del nostro programma – ha affermato Cancelleri -. Anche alle nostre latitudini finalmente arriva modernità e normalità nei trasporti, così come nel resto del paese. Oltre ai nuovi treni, sono finanziate le nuove tratte per arrivare fino all’aeroporto di Catania da un lato e a Paternò dall’altro lato. Aumentiamo la flotta dei treni, saranno 10 i nuovi e, a scaglioni, altri 15 entro il 2026, per dare a Catania sempre di più una infrastruttura dallo standard europeo” – ha sottolineato il Sottosegretario che ha anche anticipato le prossime mosse del Ministero.
“Sta prevedendo una norma che assegna a Fce 5,2 milioni di euro ogni anno per estendere il servizio di metropolitana dalle 6 fino alle 24 (e all’una di notte nel fine settimana, mentre attualmente è garantita esclusivamente dalle 6.40 alle 21) e intensificare la frequenza non più ogni 15 minuti ma ogni 10” – ha spiegato.

Anche l’assessore Falcone si è soffermato sull’impegno per l’infrastruttura etnea profuso dalla Regione. “In questi anni – ha detto – la Regione, grazie a diversi ingenti finanziamenti, è divenuta motore della crescita di Fce con benefici concreti per la mobilità del capoluogo etneo. Entro l’anno la metro di Catania potrà contare su una flotta di treni tutti nuovi di zecca, un rinnovamento che viene già apprezzato ogni giorno da migliaia di utenti”. L’acquisto dei nuovi treni è stato finanziato dal dipartimento regionale delle Infrastrutture con le risorse del Po-Fesr Sicilia 2014-2020 per un importo complessivo di 42 milioni di euro, sulla base di una convenzione siglata nel 2018 con la gestione governativa della Fce. Il costo di un singolo treno è di 3 milioni 630 mila euro.

La tratta della metropolitana come simbolo di connessione tra centro e periferia. È questo l’aspetto che ha sottolineato l’assessore all’Urbanistica del Comune di Catania, Enrico Trantino, intervenendo ieri al tavolo tecnico sugli sviluppi della metropolitana di Catania .“Siamo soddisfatti – ha affermato. Anche perché abbiamo utilizzato la metropolitana come strumento di connessione ideale nella presentazione delle nostre proposte per i piani integrati per oltre 76 milioni di euro. Unire San Berillo vecchio a Librino con la metro ha anche un valore simbolico – ha aggiunto – per collegare la periferia al centro e far sentire meno marginalizzata quell’area. Stiamo correndo tanto – ha precisato -, spiegando nel contempo come vi potranno essere degli scostamenti nel percorso immaginato”.

Sulla possibilità di modifica del tracciato della tratta verso lo scalo aeroportuale è intervenuto anche il Commissario straordinario Di Giambattista. “L’incontro è strumentale anche per dialogare con la politica – ha evidenziato – per discutere dello sviluppo del progetto esecutivo del lotto fino all’aeroporto che presenta qualche piccola necessità di adeguamento e qualche variazione delle aree soggette a esproprio. Questo progetto si dovrebbe concludere a fine luglio con le verifiche per poi procedere in autunno con la consegna dei lavori”.

Melania Tanteri
Via Castromarino, al via la demolizione
L’incontro tra istituzioni per fare il punto sulla metro è avvenuto nel giorno dell’avvio della demolizione del palazzo di via Castromarino, propedeutica alla ripresa degli scavi per la realizzazione della tratta. Le operazioni sono state precedute da un’ordinanza del Comune, emessa il 28 giugno scorso, di regolamentazione del traffico e della nuova disciplina sulle vie Plebiscito e Lago di Nicito proprio per permettere il posizionamento dei mezzi per buttare giù il palazzo. Dal crollo parziale dell’edificio, nel gennaio 2020, la talpa che stava scavando la tratta della costruendo linea fino all’aeroporto, si è fermata. ma potrebbe ripartire presto. “Prima di ricominciare a scavare occorre mettere tutto in sicurezza – ha sottolineato il dg Fce, Salvo Fiore. La demolizione del palazzo è il primo passo e forse la talpa ripartirà in autunno”. I tempi non dovrebbero dilatarsi ulteriormente, secondo Fiore, e nel 2026 la metropolitana dovrebbe arrivare in aeroporto.

Sul “nodo Castromarino” si era sollevata la protesta di alcuni residenti del palazzo adiacente, non inclusi nella trattativa di acquisto da parte della CmC, la ditta che sta realizzando i lavori. Una questione ancora aperta, sulla quale è intervenuto l’assessore Trantino. “I residenti sono stati tutti soddisfatti nelle loro richieste – ha detto – solo una parte che riguarda un edificio che non è pericolante, per quel che mi risulta, non è stata accontentata. Ma trattandosi di un edificio stabile dal punto di vista strutturale non capisco cosa si dovrebbe fare. Su questa questione comunque il Comune si è limitato a dare l’assenso rispetto a delle scelte compiute da altri”.

M.T.

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