Taormina, decoro e pulizia urbana, la missione di De Luca - QdS

Taormina, decoro e pulizia urbana, la missione di De Luca

Massimo Mobilia

Taormina, decoro e pulizia urbana, la missione di De Luca

mercoledì 30 Agosto 2023

Il sindaco di Taormina ha dichiarato guerra alla Tekra, società che gestisce la raccolta e lo smaltimento di rifiuti: una truffa. La replica della società: “Notizie false che ci offendono”

TAORMINA (ME) – Una richiesta di risarcimento danni, per almeno 1 milione di euro l’anno, e un esposto all’Autorità giudiziaria per accertare eventuali reati. È il risultato dei blitz notturni effettuati la scorsa settimana dal sindaco Cateno De Luca nei confronti del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti gestito dalla Tekra, società campana di Angri.

Da quanto emerso nel corso dei controlli – che il primo cittadino ha effettuato insieme al comandante dei vigili urbani, Daniele Lo Presti, al vice comandante, Alessandro Munnia, e ad alcuni colleghi di Giunta e funzionari comunali – pare appunto che la società che non rispetti diverse parti del capitolato d’appalto, dal mancato o inefficace lavaggio delle strade a una raccolta differenziata ritenuta irregolare e inadempiente. Il tutto documentato da lunghe dirette Facebook che lo stesso primo cittadino ha pubblicato dal suo profilo personale per diverse ore della notte.

“Stiamo lavorando – ha detto De Luca – per tutelare Taormina dalle truffe come questa che da tre anni ci viene perpetrata, e ne abbiamo le prove”.

I blitz si sono immediatamente tradotti in una seduta straordinaria di Giunta, nel corso della quale il sindaco è stato autorizzato a presentare appunto un esposto all’Autorità giudiziaria con richiesta di risarcimento danni, sia d’immagine, sia economici per “servizi non resi” e per il mancato raggiungimento dell’81% di differenziata prevista dal capitolato, dopo dodici mesi dall’avvio del servizio. Un’ordinanza sindacale inoltre (la numero 32 del 26 agosto) ha imposto alla Tekra la rimozione immediata dei rifiuti abbandonati su tutto il territorio comunale “a tutela del decoro urbano e nelle more di sanare le inadempienze contrattuali accertate e contestate, fra cui la mancata consegna dei mastelli”.

La Tekra dovrà inoltre provvedere a consegnare a tutte le utenze, domestiche e non, i kit con il codice a barre per poter consentire di irrogare le relative sanzioni amministrative, in conformità al medesimo contratto tra le parti (numero 835 del 28 dicembre 2021).

“In merito ai video pubblicati dal sindaco di Taormina, abbiamo già dato mandato ai nostri legali per tutelare la nostra immagine”, è stata la prima e unica risposta della Tekra, che ha accusato De Luca di utilizzare mezzi inappropriati e volti soltanto a ricercare “scoop elettorali”. Quelle messe in atto dall’Amministrazione comunale taorminese sarebbero, secondo la società campana, “forme di comunicazione di certa rilevanza penale, che raccontano notizie false, offendendo non solo l’azienda ma anche i suoi dipendenti”.

Insomma, si è aperta una vera e propria contesa legale tra le parti, ma il sindaco è certo che nell’esposto verrà dettagliatamente quantificato il danno corrispondente alla “truffa subita dal Comune negli ultimi quattro anni”.

Tekra gestisce il servizio in via definitiva dal 2021, dopo che il Cga aveva confermato l’assegnazione del bando espletato un anno prima, ma poi impugnato dalla ditta arrivata seconda. Un bando da 19 milioni di euro con base di partenza a 21,3 milioni calcolati su un servizio Rsu che nella Perla dello Ionio pesa circa 3 milioni e mezzo di euro l’anno, di cui 17,2 milioni di euro stimati dal 2022 al 2027, anno in cui scadrà l’attuale contratto. D’altro canto il Comune di Taormina ha ritrovato con la Tekra una certa continuità nell’espletamento del servizio, dopo continui cambi e rinvii che lo avevano caratterizzato dal 2014, dopo l’uscita di scena di Messinambiente. Nonostante tutto, negli ultimi anni anche Taormina era riuscita a fare passi da gigante nella raccolta differenziata, passando dal 19% nel 2018 al 61,6% a chiusura del 2019, e fino alla fatidica soglia del 65% toccata nel 2020, quindi ancor prima di Tekra, quale soglia minima valutata dalla Regione siciliana per evitare le sanzioni in materia di rifiuti, e classificarsi tra i Comuni virtuosi. Peccato che poi la percentuale sia nuovamente scesa al 62% nel 2021, in attesa dei dati ufficiali sullo scorso anno.

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