Nuovo capitolo dello scontro Taormina-Regione - QdS

Nuovo capitolo dello scontro Taormina-Regione

Massimo Mobilia

Nuovo capitolo dello scontro Taormina-Regione

mercoledì 06 Marzo 2024

La decisione dell’Amministrazione De Luca di chiedere alla Fondazione TaoArte di lasciare i locali dell’ex Pretura rappresenta soltanto l’ultimo episodio di una lunga e tesissima contesa

TAORMINA (ME) – L’Amministrazione comunale di Palazzo dei Giurati ha incaricato un legale per far sgomberare i locali dell’ex Pretura di via Corso Umberto, dove si trovano gli uffici della Fondazione Taormina Arte Sicilia e la sede del Museo Casa del Cinema. Ad annunciarlo è stato il primo cittadino della Perla, Cateno De Luca, definendo la presenza di TaoArte “occupazione abusiva” dell’immobile, che il Comune aveva concesso dal proprio patrimonio per aderire alla Fondazione fatta insieme alla Regione siciliana, salvo poi fare un passo indietro revocando la stessa e deliberando l’uscita dal sodalizio.

Nuovo capitolo nel tira e molla tra Taormina e Palermo

Si aggiunge così un nuovo capitolo nel tira e molla tra Taormina e Palermo, già carico di polemiche e di azioni legali. Con l’avvento dell’Amministrazione targata Sud chiama Nord, lo scorso giugno il Comune aveva deciso di rompere i rapporti con il sodalizio, per la ferma volontà di De Luca di non sottostare più a una gestione ritenuta troppo “palermocentrica”, così come aveva già fatto in passato come sindaco di Messina e della Città Metropolitana perché, diceva, “non intendo partecipare a questo bancomat della politica”. Rottura poi aggravata a Taormina dopo le nomine del Cda con cui la Città del Centauro risultava in minoranza rispetto alla Regione e, infine, la bocciatura di modifica dello statuto che era stata proposta dallo stesso De Luca per riportare in equilibrio la direzione.

Nel mezzo di questa bagarre inoltre, si è aggiunto lo scontro nella gestione degli spettacoli estivi al Teatro Antico, con il sindaco che minacciava il blocco delle strade contro i concerti di massa proposti d’estate, organizzati da privati con il placet della Regione, senza alcuna condivisione con il Comune. De Luca non vuole, in particolare, che il Teatro venga “venduto” per eventi di massa nei mesi di luglio e agosto. Lo ha ribadito più volte, ritenendo che la città di Taormina non riesca a soddisfare, in termini di viabilità, pulizia e sicurezza, l’afflusso che migliaia di spettatori al Teatro determinano in aggiunta alle migliaia di turisti permanenti che affollano la capitale del turismo siciliano nei mesi più caldi dell’anno.

Scontro totale sul Teatro Antico di Taormina

Insomma chi più ne ha più ne metta, in questa contesa che in ultima analisi vede contrapposti il sindaco di Taormina e il governatore della Regione, Renato Schifani. Tra l’altro, non solo il Comune era uscito da Taormina Arte, ma lo scorso dicembre la maggioranza in Consiglio comunale aveva votato la nascita di un nuovo sodalizio, la Taormina in the World & Giuseppe Mazzullo Foundation, ovvero una kermesse culturale del tutto nuova ed esclusivamente taorminese, per differenziarsi dalla storica compagine che invece, dal primo di gennaio, ha mantenuto come socio unico soltanto la Regione, seppur col nome di Taormina.

La prossima stagione estiva se ne vedranno con molta probabilità delle belle, considerando che adesso il Comune di Taormina avrà una propria Fondazione, che gestirà direttamente un proprio cartellone di eventi, diverso da quello proposto dalla Regione, con una collaborazione già annunciata con la prestigiosa Better World Fund, un fondo internazionale che concorre all’organizzazione di altri importanti eventi nel mondo, come la Mostra del Cinema di Venezia e il Festival di Cannes.

Sullo sfondo di questa vicenda infine, rimane la contesa relativa alla gestione del Teatro Antico, che De Luca vorrebbe nel pieno delle disponibilità del Comune, e per il quale esiste già un altro scontro legale. Taormina avanzerebbe infatti, qualcosa come 2,8 milioni di euro relativi agli incassi del periodo che va dal 2014 al 2016, stando alla convenzione all’epoca vigente sulla base della Legge numero 10/99. Risorse che corrispondono al 30% dei ticket d’ingresso, ma che la Regione ha sempre negato di riconoscere, rifiutando anche la recente mediazione proposta dai commissari liquidatori dell’ente.

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