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Termini, arrestati prete e una donna, faceva prostituire figlio

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Termini, arrestati prete e una donna, faceva prostituire figlio

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martedì 03 Agosto 2021

Un prete in provincia di Perugia e una donna di Termini Imerese (Palermo) sono stati arrestati dai carabinieri in base ad un’ordinanza del gip di palermitano. Sono accusati di prostituzione minorile.

Il prete si trova in carcere, la donna ai domiciliari. Secondo le indagini dei militari la donna avrebbe acconsentito, ricevendo denaro, che il figlio in chat avesse rapporti virtuali con il sacerdote.

Il figlio della donna sarebbe una delle vittime. Le indagini sono state condotte dai carabinieri della compagnia di Termini Imerese.

“L’Archidiocesi di
Perugia-Città della Pieve prende atto con stupore e dolore della notizia circa
l’arresto del sacerdote parroco di San Feliciano (Pg), e assicura la più
completa disponibilità alla collaborazione con l’autorità giudiziaria per il
raggiungimento della verità dei fatti.

Secondo le prime informazioni raccolte dall’Archidiocesi – che al momento non ha ricevuto comunicazioni ufficiali da parte dell’autorità giudiziaria – è accusato di prostituzione minorile”. Lo scrive in una nota l’Arcidiocesi di Perugia in merito all’arresto del sacerdote accusato di prostituzione minorile.

“Al riguardo l’Archidiocesi ritiene di dover precisare – aggiunge la nota – che mai alcuna segnalazione è giunta all’autorità ecclesiastica relativa ai fatti oggetto dell’indagine. Rimane comunque prioritario l’impegno ad approfondire con diligenza i fatti, applicando le indicazioni dettate dalla normativa canonica e seguire le eventuali indicazioni offerte dalla Santa Sede”.

“L’Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, Gualtiero Bassetti, – conclude – profondamente rattristato, esprime la propria vicinanza, umana e spirituale, alla comunità parrocchiale di San Feliciano e in particolare a tutti coloro che sono coinvolti nella vicenda”.

Le richieste del prete, arrestato
oggi per abusi online su ragazzini contattati sui social, sarebbero state molto
esplicite.

Il sacerdote chiedeva video e
videochiamate in cambio di pochi euro o di favori come la ricarica della carta
prepagata. Adesso il prete, originario di Caltavuturo, si trova nel carcere di
Spoleto.

Nell’inchiesta è coinvolta anche una
donna di Termini Imerese finita ai domiciliari. E’ la madre di una delle
vittime che avrebbe acconsentito alle violenze virtuali tra il figlio e il
sacerdote.

Il prete avrebbe fatto leva sul disagio sociale dei
ragazzini e delle loro famiglie per richiedere foto e video.

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