Termini Imerese, aggredito puparo antimafia durante messa in scena su "Padre Pino Puglisi"

Termini Imerese, aggredito puparo antimafia durante messa in scena su “Padre Pino Puglisi”

Daniele D'Alessandro

Termini Imerese, aggredito puparo antimafia durante messa in scena su “Padre Pino Puglisi”

Redazione  |
domenica 11 Giugno 2023

Angelo Sicilia, autore e regista palermitano durante la messa in scena su Padre Pino Puglisi è stato oggetto di aggressione e minacce

“Care amiche e cari amici che ci avete letteralmente inondato con il vostro affetto, volevo rassicurarvi tutti che sto bene e che (per puro miracolo) sono uscito illeso da questo spiacevolissimo episodio squadristico di ieri sera. Purtroppo non è bello essere interrotti con violenza nel pieno di uno spettacolo in una piazza piena di gente assorta ad attenta nell’ascoltare le parole di Don Pino Puglisi. Ho perso due microfoni e ci siamo spaventati tanto è vero, ma è pur vero che ci siamo abituati a queste “intrusioni” nei nostri spettacoli: è già successo nel passato a Palermo, in diversi comuni della provincia e persino in Calabria, dove tentarono addirittura di bruciarci il furgone durante lo spettacolo sulla storia di Peppino Impastato”.
E’ quanto denuncia via Facebook Angelo Sicilia, l’autore e regista palermitano che ieri, in occasione della messa in scena su Padre Pino Puglisi con i suoi ‘pupi’ a Termini Imerese, nel Palermitano, è stato oggetto di aggressione e minacce.

“Le aggressioni e le minacce non fermeranno il nostro lavoro”

“Ringrazio tutta la comunità termitana in primis che ci è stata vicina e per nessuna ragione si deve colpevolizzare una città intera per colpa di un singolo esagitato – afferma Sicilia -.
Ringrazio le forze dell’ordine, Carabinieri e Polizia di Stato che prontamente hanno evitato il peggio. La volante dei carabinieri ci ha addirittura accompagnato con gentilezza fino all’autostrada per Palermo”. Sicilia spiega che “in queste ore col mio staff stiamo vagliando l’ipotesi di una denuncia nei confronti dell’esagitato in questione. Resta il fatto che non saranno le minacce, le aggressioni fisiche e verbali e psicologiche a fermare il nostro lavoro che svolgiamo ininterrottamente da oltre 20 anni nelle scuole, nelle piazze e nelle carceri di tutta Italia. Poter esprimere le proprie opinioni è la cosa più importante e noi continueremo, da siciliani, da italiani, da democratici sinceri”.

“Siamo solo umili lavoratori dello spettacolo che credono di cambiare il mondo, cominciando dalla mentalità mafiosa e oggi abbiamo capito ancora di più che abbiamo tantissime/i compagne/i di viaggio! Ci vediamo nella prossima piazza!”, conclude Sicilia.
In una nota, la “Rete per la promozione della cultura antimafia nella scuola” ha espresso solidarietà all’artista, sottolineando che “è inaccettabile che l’azione militante e l’attività professionale di un intellettuale, che ha investito sull’opera dei ‘pupi antimafia’, possa essere oltraggiata in questo modo: questa vicenda dimostra che bisogna continuare a lavorare con grande impegno per bonificare il terreno su cui attecchisce la cultura mafiosa. Siamo certi che Angelo Sicilia non si lascerà intimidire, anche perché continuerà a trovare le porte aperte nelle nostre scuole”.

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