Trapani: Miceli e gli “affanni” del centrodestra - QdS

Trapani: Miceli e gli “affanni” del centrodestra

Vito Manca

Trapani: Miceli e gli “affanni” del centrodestra

sabato 22 Aprile 2023

Il tormentone “siamo coesi e compatti” attorno al candidato sindaco di coalizione. Intanto si è aperta un’altra campagna elettorale, sotto traccia per il momento, quella per le Provinciali

TRAPANI – Può un evento trasformarsi in una caricatura di sé stesso? A Trapani, sì. Nel centrodestra, pure! L’apertura della campagna elettorale del candidato sindaco di coalizione Maurizio Miceli ha dovuto lasciare il passo ai flashback del suo schieramento. Certo, ha detto la sua sulla sfida elettorale. È pronto a dare alla città un nuovo progetto di governo ed è “pronto al futuro”, come sottolinea con il suo slogan. Ma le sue dichiarazioni hanno dovuto lasciare il posto alle istantanee di gruppo. Da qui, la foto di famiglia, con tutte le componenti del centrodestra al completo. Anche la Lega dell’assessore regionale Mimmo Turano, osservato speciale anche ora. Perché i suoi amici sono da un’altra parte, meglio, dalla parte del sindaco uscente Giacomo Tranchida. Perché il suo “sono un uomo di centrodestra”, è stato apprezzato ed applaudito ma rimane avvolto dalla diffidenza. Così come è stata apprezzata ed applaudita la sua testimonianza: “Non vi nascondo di essere in difficoltà”, ma tenuta a verifica costante. È pure la Lega dell’ex deputato regionale Eleonora Lo Curto, che non ha avuto alcun dubbio a dire sì alla candidatura Miceli. A futura memoria del voto di fine maggio hanno fatto capolino le parole del commissario regionale di Forza Italia Marcello Caruso: “Chi voleva farci del male ha già perso. La nostra coalizione è coesa”. Non solo a Trapani, il non detto che fa sostanza. Stop e piano di stacco.

Ad ascoltarlo, seduti uno accanto all’altro, il capogruppo all’Ars Stefano Pellegrino e l’ex deputato regionale e coordinatore provinciale Toni Scilla. Flashback berlusconiano: c’è ancora spazio per l’unità all’interno del partito? Scilla è un fedelissimo di Gianfranco Micciché, che ha scelto i panni del dissidente. Lui conferma ma chiarisce: “Gianfranco è mio fratello. Ma in politica ci sono percorsi da seguire e tutti dobbiamo lavorare per Forza Italia”. Pellegrino, nel frattempo, piazza le sue pedine in giro per la provincia. Comunque, stanno tutti bene. Altro piano di stacco. Questo è autonomista e porta all’ex senatore Nino Papania. L’Mpa è stato il primo alleato di centrodestra a dire Miceli. Professa l’unità della coalizione ma difficilmente riuscirà a dimenticare gli “sgambetti” di Turano ad Alcamo, ora a Castellammare del Golfo e via dicendo, tra elezioni concluse ed elezioni da svolgere.

Agli autonomisti è finora toccato incassare i colpi. Ma il tempo, dicono dalle loro parti, sarà galantuomo. Bisogna aspettare e Papania sa aspettare. Nel frattempo la coordinatrice provinciale dell’Mpa Maricò Hopps tiene la linea: “La nostra è una festa della politica con una coalizione aperta e coesa che intende smascherare un falso civismo ad uso e consumo personale”. Ogni riferimento al sindaco Tranchida fortemente voluto. Un flashback di diritto spetta a Fratelli d’Italia. Miceli ne è il coordinatore autosospeso per il voto. La destra, in qualche modo, ha già portato qualche risultato a casa. È il partito guida della coalizione nella città che era una roccaforte berlusconiana. Esprime il candidato sindaco e può dunque pensare a recuperare la diaspora del 2018, se non dei dirigenti che sono andati via, dei voti.

L’assessore al Comune di Palermo Giampiero Cannella, amico personale di Miceli, dopo avere partecipato al tormentone del “siamo coesi e compatti”, si è concentrato sulla necessità di una nuova classe dirigente. E Miceli ne è un esempio, quasi un prototipo. Non a caso Cannella l’ha definito: “Giovane, fresco e qualificato”.

La destra sa bene che il potere logora e che è dunque necessario attrezzarsi con un nuovo personale politico motivato e di prospettiva. Se poi dovesse arrivare pure la vittoria sarebbe come fare bingo. Ma il flashback più flashback dell’evento non evento passa tra foto trancianti. Sono quelle di Eleonora Lo Curto, Toni Scilla e Mimmo Turano. Tra una pacca sulla spalla e l’altra, tra un’intervista e l’altra a sostegno del candidato Miceli s’è aperta un’altra campagna elettorale, necessariamente sotto traccia per il momento: quella per le Provinciali. C’è tanto da fare e la strada è piena d’ostacoli, ma se ne parla e forse si tratta pure. Il Parlamento nazionale deve mettere in soffitta la legge Delrio che, a sua volta, aveva messo in soffitta le Province. Il governo regionale ha deciso di mettersi avanti con il lavoro ed il cosiddetto disegno di legge Schifani è stato incardinato in Commissione Affari Istituzionali dell’Ars. Prevede l’elezione diretta del presidente e del consiglio e dunque il ritorno in grande stile delle Province regionali che Rosario Crocetta aveva deciso di cancellare. Le tre foto portano a tre papabili. Lo Curto, a domanda, risponde che se il partito deciderà di chiamarla in causa non si tirerà certo indietro. Per Scilla sarebbe l’occasione buona per un rilancio concreto delle sue quotazioni politiche. Ha perso il seggio all’Ars per una manciata di voti, non ha spazio sufficiente nella sua Mazara del Vallo che andrà al voto nel 2024, le nuove Provinciali, da coordinatore di Forza Italia, sarebbero la ciliegina sulla torta.
E poi Turano. Ancora Turano. La sua non può che essere politica in corso d’opera. La destinazione Lega è stata una necessità. Gli equilibri regionali sono instabili, la legge per le nuove Province non è dietro l’angolo e di conseguenza c’è tempo per riflettere e per verificare. Turano il presidente della Provincia l’ha già fatto. E potrebbe essere un valore aggiunto. Dissolvenza e titoli di coda dell’evento non evento. Alla prossima puntata.

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017