A Trapani un progetto destinato agli anziani non autosufficienti - QdS

A Trapani un progetto destinato agli anziani non autosufficienti

Michele Giuliano

A Trapani un progetto destinato agli anziani non autosufficienti

mercoledì 03 Gennaio 2024

Iniziativa del Distretto socio-sanitario 50 per fornire assistenza domiciliare attraverso professionisti specialisti del settore. Le domande possono essere presentate entro il 10 gennaio

TRAPANI – Occuparsi a tutto tondo delle esigenze di cento anziani del Distretto socio-sanitario 50: questo lo scopo del bando da poco pubblicato, che vuole fornire assistenza domiciliare a soggetti non autosufficienti, attraverso l’utilizzo della equipe multidisciplinare, costituita dagli assistenti sociali responsabili dell’Area anziani del Distretto e dall’assistente sociale coordinatore.

I requisiti richiesti per accedere al servizio sono: avere compiuto 65 anni di età; avere la residenza in uno dei Comuni del Distretto socio-sanitario 50, ovvero Buseto Palizzolo, Custonaci, Erice, Favignana, Misiliscemi, Paceco, San Vito lo Capo, Trapani e Valderice; soffrire di almeno una patologia sanitaria cronica, debitamente certificata, che comporti una parziale, temporanea o permanente, perdita dell’autosufficienza.

La domanda da presentare entro il prossimo 10 gennaio

Gli interessati devono presentare domanda entro il 10 gennaio prossimo, utilizzando il modulo disponibile sui siti dei vari Comuni coinvolti o presso l’ufficio del distretto socio sanitario a Palazzo d’Alì, in piazza Municipio 1 a Trapani. In caso di non raggiungimento, alla data di scadenza, del numero massimo dei beneficiari previsti nell’avviso, il Distretto andrà a riaprire la procedura o, alternativamente, individuerà un’altra modalità di selezione delle persone da ammettere al beneficio.

Migliorare la qualità della vita degli anziani fragili

Il progetto si propone di migliorare la qualità della vita degli anziani fragili, garantendo loro una presa in carico personalizzata e continuativa, e di sostenere le famiglie che si occupano della loro assistenza. Il servizio di assistenza domiciliare comprende attività di cura personale, di supporto domestico, di stimolazione cognitiva e di socializzazione. Inoltre, saranno forniti ai beneficiari strumenti tecnologici di monitoraggio video per il telesoccorso e la teleassistenza, oltre a strumenti di domotica per la gestione dell’ambiente domestico e delle comunicazioni, tali da ridurre il grado di non autosufficienza. Saranno forniti software innovativi per la rilevazione dei parametri clinici fondamentali, come glicemia, pressione sanguigna, livelli di saturazione, da mettere quotidianamente in rete con i familiari/operatori sanitari per il monitoraggio continuo degli anziani e che consentano l’attivazione di chiamate automatiche di emergenza nei casi gravi. In tal modo, si vuole aumentare l’autonomia delle persone anziane, prevenendo l’istituzionalizzazione, andando a costituire una valida e strutturata alternativa all’assistenza sanitaria prestata in regime di ricovero ospedaliero, riducendo i ricoveri impropri negli ospedali e nelle strutture residenziali. La modalità di intervento è mirata poi al recupero, al reinserimento, all’autonomia, alla salvaguardia della vita affettiva e relazionale dell’utente, coinvolgendo la famiglia di appartenenza e la rete sociale di prossimità dell’anziano nella definizione degli interventi e la partecipazione ai piani di assistenza.

Obiettivo favorire l’invecchiamento attivo

“Il progetto – hanno spiegato il sindaco Giacomo Tranchida e l’assessore ai Servizi sociali Giuseppe Virzì – è una delle azioni promosse dal distretto socio sanitario 50, con il Comune di Trapani capofila. L’obiettivo è favorire l’invecchiamento attivo e la tutela dei diritti delle persone anziane, in linea con le politiche sociali regionali e nazionali. Mira a favorire l’autonomia delle persone anziane non autosufficienti, prevenendo l’istituzionalizzazione e assicurando, in alternativa al ricovero a lungo termine in strutture residenziali pubbliche, un contesto abitativo attrezzato insieme ad un percorso di assistenza sociale e sociosanitaria integrata di tipo domiciliare, che consentano alla persona di conseguire e mantenere la massima autonomia e indipendenza”.

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