La tredicesima attesa, in Sicilia la attendono in 2,2 milioni

Cresce l’attesa per l’arrivo della tredicesima, in Sicilia la attendono in 2,2 milioni

Antonino Lo Re

Cresce l’attesa per l’arrivo della tredicesima, in Sicilia la attendono in 2,2 milioni

Michele Giuliano  |
martedì 28 Novembre 2023

L'Isola è la sesta regione con il più alto numero di percettori, tra questi quasi 1,2 milioni di pensionati

L’inizio di dicembre per moltissimi siciliani significa, prima di tutto, l’arrivo della tredicesima. Una mensilità “in più” che, di questi tempi, serve sempre di più a coprire spese non più voluttuarie, ma a pagare tasse e bollette sempre più esose. In Sicilia sono oltre 2 milioni e 200 mila le persone che la attendono, e di questi più della metà sono pensionati. La regione, con questi numeri, rappresenta il 6,4% del totale nazionale, dove si arriva a circa 35 milioni di beneficiari, per un ammontare di circa 54 miliardi di euro a lordo. Nelle tasche degli italiani, quindi, entreranno circa 41 miliardi di euro, mentre il resto entrerà nelle tasche del fisco. Prima provincia siciliana nell’elenco nazionale, Palermo, che da sola, con più di 500 mila tredicesime, raccoglie l’1,6% del totale; poco sotto Catania, che si ferma all’1,4%, scendendo poco sotto la soglia del mezzo milione.

La Sicilia sesta regione italiana per numero di tredicesime erogate

L’Isola fa parte del blocco delle regioni che insieme rappresentano circa i tre quarti del totale italiano. Al primo posto la Lombardia, con il 18,4% del totale, per circa 6 milioni e mezzo di persone. Di questi, quasi 4 milioni, però, sono ancora lavoratori, mentre il resto sono pensionati. Il Lazio segue con il 9,8%, e 3 milioni e mezzo di percettori di tredicesime. Quindi, il Veneto, con 3 milioni (8,8%) e l’Emilia Romagna, all’8,3%, A poca distanza il Piemonte, al 7,6%, la Campania, al 7,4%, e la Toscana, praticamente appaiata alla Sicilia, al 6,5%. Per macroaree territoriali, il Mezzogiorno e il Nord Est presentano numeri molto vicini, segnando rispettivamente il 28,2% e il 28,9%. A seguire il Nord Est, al 21,4% e il Centro al 20,4%.  

Pochi regali e tante bollette da pagare

“Tra il pagamento delle bollette della luce, del gas e la rata del mutuo, anche quest’anno non saranno molti i soldi che verranno destinati agli acquisti natalizi – scrivono dalla Cgia di Mestre – Visto l’andamento dei consumi registrato nella prima parte dell’anno, si stima che l’ammontare complessivo della spesa destinata ai regali rimanga pressoché lo stesso del 2022, ovvero tra i 7 e i 7,5 miliardi di euro. Un importo che rispetto a 15 anni fa è dimezzato”. Influisce la nuova abitudine degli italiani di approfittare degli sconti del Black Friday, nel mese di novembre. Molto di più, la scelte delle famiglie di diminuire il budget destinato alle spese “accessorie”, con una conseguente flessione della propensione a fare i regali nel periodo natalizio.

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