Treni, la finta alta velocità siciliana arriva alla Camera: gli alleati chiedono spiegazioni a Salvini

Treni, la finta alta velocità siciliana arriva alla Camera: gli alleati chiedono spiegazioni a Salvini

Daniele D'Alessandro

Treni, la finta alta velocità siciliana arriva alla Camera: gli alleati chiedono spiegazioni a Salvini

Salvo Catalano  |
giovedì 30 Marzo 2023

Tra dichiarazioni in pompa magna e auto smentite, proseguono le discussioni su un tema sempre più scottante

La storia della finta alta velocità in costruzione in Sicilia approda alla Camera. È il deputato Saverio Romano, del gruppo Noi Moderati-Maie che sostiene il governo Meloni, a chiedere chiarimenti al ministro Matteo Salvini durante il question time di ieri. “Noi siamo favorevoli al Ponte”, è la premessa dell’ex ministro, oggi anche presidente della fondazione Magna Grecia che proprio lunedì scorso ha riunito esperti e addetti ai lavori a Palermo per parlare del Ponte sullo stretto. “Però – continua Romano – rileviamo una distonia tra quanto affermato dal ministro e da ciò che le Ferrovie comunicano in ordine alla eventuale percorrenza Palermo-Roma nel futuro”. Il futuro porterebbe, stando agli annunci di Ferrovie e di Salvini, la data del 2030, indicata come fine lavori per il Ponte e per il raddoppio ferroviario in Sicilia. Ecco, tra sette anni, ha annunciato il ministro leghista, “si andrà in treno da Roma a Palermo in cinque ore e mezzo”. “La distonia” tra le parole di Salvini e quanto messo nero su bianco da Ferrovie l’ha notata anche Romano. Perché, lo avevamo spiegato appena pochi giorni fa, a opere ultimate ci vorranno comunque sette ore per andare in treno da Roma a Palermo.

“Alta velocità e alta capacità sono cose completamente diverse”

E allora, ecco che il deputato chiede chiarimenti sul tipo di alta velocità in costruzione tra Palermo, Catania e Messina. “L’alta velocità e l’alta capacità – ricorda Romano – sono due cose completamente diverse”. Con la prima, ad esempio, sono collegate Milano e Torino, oppure Roma e Napoli. La seconda è quella che unirà Palermo e Catania. A pari chilometraggio tra le tre tratte, le prime due sono coperte adesso in un’ora. Tra sette anni, le due città siciliane saranno collegate in due ore. “Questo ci preoccupa e chiediamo rassicurazioni”, conclude il deputato.

La risposta di Salvini tocca due aspetti. Sul tema delle differenze tra alta velocità (punte a 300 km orari) e alta capacità (punte da 200 km orari), il ministro svicola. “Lascio agli ingegneri – dice –  il dibattito se sia alta velocità o alta capacità, io mi occupo di trovare investimenti, progettare e cantierare”. Insomma, decidere se collegare Palermo e Catania in un’ora o in due ore è derubricato a mera questione tecnica e non a precisa scelta strategica e quindi politica.

L’auto-smentita di Salvini

Sul tema dei tempi tra Roma e Palermo, Salvini si auto smentisce rispetto a quanto dichiarato nei giorni prima nel salotto di Bruno Vespa, su Rai1, dove aveva parlato di cinque ore e mezza di percorrenza. “La tempistica – replica il ministro all’interrogazione di Romano – sarà più precisa nei prossimi mesi, perché la tratta di alta velocità Salerno-Reggio Calabria è in fase di progettazione da parte di Rfi. Si presume – aggiunge – che si risparmierà tra un’ora e un’ora e mezza tra Roma e Reggio Calabria e che a lavori ultimati si risparmierà tra un’ora e un quarto e un’ora e mezza tra Palermo, Catania e Messina. Quindi tre ore risparmiate da Roma a Palermo. A cui si aggiungerà un’ora e mezza di mancato attraversamento via traghetto grazie al Ponte”. Totale di tempo risparmiato rispetto alle quasi 12 ore attuali: 4 ore e mezza. Tempo di percorrenza previsto da Roma a Palermo: 7 ore e mezza.

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