Turismo Sicilia, la carenza di lavoratori pregiudica la stagione estiva

Allarme turismo in Sicilia, la carenza di lavoratori pregiudica la stagione estiva

Antonino Lo Re

Allarme turismo in Sicilia, la carenza di lavoratori pregiudica la stagione estiva

Roberto Pelos  |
sabato 06 Maggio 2023

L'intervista del QdS a Vittorio Messina presidente nazionale di Assoturismo e di Assohotel Confesercenti

Il turismo è ripartito. Secondo le stime di Assoturismo, il 2023 dovrebbe chiudersi verso quota 420 milioni di presenze turistiche come riporta un comunicato della stessa associazione. Si chiude sostanzialmente, dunque, il gap di presenze e di produzione rispetto al 2019 e quest’anno il valore aggiunto del settore turistico, includendo tutte le produzioni dirette ed indirette, peserà per il 5,7% del Pil annuale.

Sul cammino della completa ripresa, però, rimane l’ostacolo della carenza dei lavoratori, infatti, solo per questa estate è prevista la mancanza di 100mila addetti. Le stime sono emerse in occasione dell’audizione sul Piano Strategico per il turismo, cui hanno partecipato tutte le federazioni di categoria del settore di Confesercenti: oltre ad Assoturismo, Assohotel, Assoviaggi, Fiepet, Fiast, Federagit, Fiba, Assocamping e Aigo.

Vittorio Messina
Vittorio Messina

Messina: “Mancanza di lavoratori? Molteplici le cause”           

A farci un quadro della situazione in Sicilia è Vittorio Messina, presidente nazionale di Assoturismo e di Assohotel Confesercenti. “Occorre innanzitutto inquadrare il problema della mancanza di lavoratori del turismo, più a larga scala, cioè a livello nazionale. – ha sottolineato – Dal periodo del covid il comparto attira sempre meno lavoratori per tutta una serie di fattori: molti di coloro che prima operavano nel turismo, ad esempio, sono passati ad altri settori proprio durante la pandemia perché noi non eravamo allora in grado di potergli garantire un’occupazione stabile ed è stato dunque fisiologico che parecchia forza-lavoro cambiasse comparto; è facile cambiare settore mentre è molto più difficile tornare indietro”.

“Servono interventi urgenti”

“Il problema è attualmente molto complicato – aggiunge Messina – perché occorre intervenire con provvedimenti immediati, anzi, definiamoli urgenti considerando il fatto che la stagione estiva è ormai lì da venire e che mancano veramente numeri importanti per quanto riguarda i lavoratori da assumere nella filiera, sia a livello nazionale che, a cascata, a livello regionale. Una carenza, – ha detto Messina – che si è già ravvisata a livello nazionale durante i ponti di Pasqua, del 25 aprile e del 1° maggio, mentre in Sicilia la andremo a toccare con mano con l’arrivo dell’estate, essendo la nostra una regione in cui il turismo balneare la fa da padrone”.                          

L’importanza della formazione

E’ necessario per ovviare alla carenza dei lavoratori in questa importante filiera. “Oltre ai provvedimenti immediati – afferma Vittorio Messina – ne occorrono di strutturali che attirino nuove forze lavoro nel comparto e questo può avvenire attraverso un programma di formazione mirato: formazione alta, media e anche su profili che richiedono una bassa specializzazione. Oggi mancano tutti perché nella nostra regione ci attestiamo alle 10/15 mila figure mancanti sul mercato. Occorre una riforma delle politiche attive del lavoro e c’è da sottolineare come il turismo necessiti di approcciarsi al suo contratto di lavoro in maniera diversa perché si tratta di un settore in cui si opera a ritmi serrati, durante le festività e la domenica, mentre tanta altra gente è in vacanza”.

Aumenti in busta paga

“Bisogna mettere il lavoratore, attraverso magari una turnazione a giorni alterni, nelle condizioni di recuperare, chiamiamolo così: il sacrificio umano a cui si sottopone ed è chiaro che lo stagionale, che lavora solo in un breve periodo dell’anno e a ritmi superiori rispetto a chi non è stagionale, deve percepire di più in busta paga”.

“I giovani vanno motivati”

“Tutto questo – spiega ancora il presidente di Assoturismo – va accompagnato ad una defiscalizzazione e bene ha fatto Il Consiglio dei Ministri a tagliare il cuneo fiscale ma oggi abbiamo anche bisogno di un disegno di legge specifico per il comparto turistico che consenta a chi lavora di fare arrivare quanto più possibile in busta paga e pagare meno dal punto di vista delle tasse, soprattutto per gli straordinari e le festività, quando gli importi non dico debbano essere totalmente detassati ma quanto meno per gran parte. Solo così, possiamo infatti riportare i lavoratori nel nostro comparto, altrimenti abbiamo perso attrattiva anche nei confronti dei giovani che invece vanno motivati a tornare a lavorare nel settore turistico”.

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