Ue "Lgbt free" ma Vaticano dice no a benedizione delle unioni gay - QdS

Ue “Lgbt free” ma Vaticano dice no a benedizione delle unioni gay

Dario Raffaele

Ue “Lgbt free” ma Vaticano dice no a benedizione delle unioni gay

lunedì 15 Marzo 2021

In pochi giorni una vittoria e una sconfitta per la comunità Lgbt. Pochi giorni fa l’Unione Europea è stata dichiarata “zona di libertà per le persone Lgbtiq ora è la Chiesa a frenare sulle unioni gay

In pochi giorni una vittoria e una sconfitta per la comunità Lgbt. Se da una parte, solo pochi giorni fa l’Unione Europea è stata dichiarata “zona di libertà per le persone Lgbtiq”, dall’altra arriva una chiusura della Chiesa alla Benedizione delle unioni omosessuali.

Unione europea zona di libertà per Lgbtiq

Ma facciamo un passo indietro. Recentemente l’Unione europea, in un’indagine sull’hate speech sulle piattaforme di social network, ha rilevato che, se nel 2019 il 15,6% di tutti gli attacchi era mirato alla diversità di orientamento sessuale e di genere, nel 2020 lo stesso dato è più che raddoppiato salendo al 33,1%. L’indagine compiuta su 140mila persone lgbt+ svolta dall’Unione Europea ha svelato poi come il 43% di questi si dichiari vittima di discriminazione, contro il 37% nel 2012.

Anche da qui la risposta del Parlamento europeo che ha approvato la risoluzione che dichiara l’Unione europea “zona di libertà per le persone Lgbtiq”. Pur non comportando effetti concreti immediati, la dichiarazione è un messaggio forte e chiaro ad alcuni governi nazionali, considerati recalcitranti a riconoscere i pieni diritti degli individui omosessuali, bisessuali e transessuali. 

La Chiesa frena sulle unioni omosessuali

Oggi invece è arrivato uno “stop” al riconoscimento delle unioni di fatto da parte della Chiesa. In particolare la Chiesa ha dichiarato di non disporre del potere di impartire la benedizione a unioni di persone dello stesso sesso. Questo è quanto ha affermato la Congregazione della Dottrina della Fede rispondendo ad un quesito sul tema.

“Non è lecito impartire una benedizione a relazioni, o a partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio (vale a dire, fuori dell’unione indissolubile di un uomo e una donna aperta di per sé alla trasmissione della vita), come è il caso delle unioni fra persone dello stesso sesso”, afferma la Congregazione.

Papa Francesco “ha dato il suo assenso” alla pubblicazione della risposta sulla questione.

In alcuni ambiti ecclesiali – ricorda la Congregazione – si stanno diffondendo progetti e proposte di benedizioni per unioni di persone dello stesso sesso. “Non di rado, tali progetti sono motivati da una sincera volontà di accoglienza e di accompagnamento delle persone omosessuali”, sottolineano il Prefetto, Card. Luis Ladaria, e il segretario, mons. Giacomo Morandi. Ma la benedizione è un “sacramentale” e non può essere impartita – sottolineano – in questi casi.

Discriminazione o no?

“La dichiarazione di illiceità delle benedizioni di unioni tra persone dello stesso sesso non è quindi, e non intende essere, un’ingiusta discriminazione, quanto invece richiamare la verità del rito liturgico e di quanto corrisponde profondamente all’essenza dei sacramentali, così come la Chiesa li intende”, conclude la Congregazione per la Dottrina della Fede. 

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